SCHEDE TEMATICHE
LASCESA
DELLA BORGHESIA IN OLANDA L'Olanda vive nel XVII secolo un periodo di profondi
sconvolgimenti politici ed una grande crescita economica, le cui cause sono individuabili
in un processo storico complesso, che ha implicazioni anche nei campi sociale ed
artistico. L'inizio dell'esplosione economica e culturale dei Paesi Bassi è da far risalire ai secoli XIV e XV, quando il settore tessile e manufatturiero conoscono uno sviluppo notevole e conferiscono al commercio un impulso in precedenza sconosciuto. E' proprio in questo periodo che agiscono i primi grandi pittori fiamminghi e che il Calvinismo inizia a diffondersi gradualmente nella società Olandese. Quest'ultimo, portatore di istanze innovatrici, risulta essere uno tra gli elementi più significativi nello sviluppo della classe borghese e nell'evoluzione economica e politica dell'Olanda, tanto da rivestire un ruolo importantissimo nella riscossa nazionale contro l'oppressione spagnola iniziata nel 1579. Dopo tale data l'Olanda conosce una progressiva evoluzione dell'organizzazione statale e sociale, caratterizzata dall'ascesa della Borghesia che si impone andando a conquistare il predominio sull'economia dello stato e ad occupare le più alte cariche amministrative. Tale svolta è comprensibile se si prendono in considerazione diversi fattori che per le loro peculiarità rendono possibile la formazione di un modello economico-politico che trasforma i Paesi Bassi in una delle regioni più solide e prospere nell'Europa del XVII secolo. Lo sviluppo del ceto mercantile e borghese che potenzia notevolmente la struttura economica prima fondata sull'allevamento e la pesca, è da mettere in stretta relazione con la nascita ed il consolidamento dello stato nazionale olandese che, da una parte, garantendo un apparato politico solido e stabile, fornisce sicurezze ed incoraggia l'investimento di capitali in opere produttive e quindi lo sviluppo di un'economia dinamica; dall'altra richiede un numero massiccio di funzionari ed impiegati per l'amministrazione della cosa pubblica e per il corretto funzionamento della burocrazia statale. Altro fattore di primaria importanza è, come già anticipato, lo sviluppo e la diffusione del Calvinismo, innanzitutto per il fatto che il propagarsi di tale dottrina avviene dal basso, senza l'appoggio di principi e sovrani, facendosi strada tra la popolazione per la sua semplice struttura organizzativa; in secondo luogo per la sua rigorosa ed essenziale etica fondata su quello che Max Weber ha definito lo "spirito del Capitalismo". La teoria della predestinazione doppia, punto fondamentale della riformata chiesa calvinista, porta infatti con sè conseguenze importanti, in quanto, se pensiamo che il successo e l'affermazione personale siano sintomo ed indizio di una futura salvezza, risultano di facile comprensione gli effetti di forte spinta all'attivismo e allo spirito imprenditoriale, che sono basilari premesse per la nascita di un forte ceto mercantile. L'affermazione del Calvinismo porta infine con sè un'ultima conseguenza di non secondaria importanza che libera l'arte e le sue espressioni dalle remore dottrinali cattoliche e che deriva direttamente dalla posizione assunta nei confronti delle immagini sacre, considerate inutili e addirittura dannose ai fini del culto. Quest'atteggiamento di netto rifiuto spinge infatti l'arte olandese verso nuovi indirizzi, sia per quanto riguarda tematiche e forme, sia nei confronti della committenza, che si identifica ora nella ricca borghesia. (vedi Pittura Fiamminga) Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Pittura fiamminga nel XVII secolo L'economia del '600 (sintesi di un testo di C. M. Cipolla) |
ANGLICANESIMO: dottrina e
amministrazione ecclesiale che formano il fondamento e la struttura della Chiesa
anglicana. Centro della Chiesa è la Bibbia, di cui si sottolineano i significati
devozionale ed etico. Anche la liturgia è impostata sulla Bibbia. Base
dellAnglicanesimo, soprattutto nella Bassa Chiesa (di tendenza protestante), sono i
39 articoli tuttora caratterizzanti lAnglicanesimo. NellAlta Chiesa invece, di
tendenza cattolicizzante, ha molto peso il Prayer Book. La liturgia assume un valore dottrinale, in cui il senso "cattolico" della Chiesa ha peso rilevante. Ci si preoccupa infatti di rifarsi alla più antica Chiesa cristiana, così che "la linea protestante viene inglobata allinterno di un sistema cattolico". Le dogmatizzazioni cattoliche, però, dellinfallibilità papale (Concilio Vaticano I°) e dellAssunzione corporea di Maria in cielo (1950) non sono state accolte dallAnglicanesimo, anche per le loro implicazioni antiecumeniche. La chiesa anglicana ha avuto la sua matrice nello scisma provocato dalla richiesta che il Re di Inghilterra Enrico VIII (1491-1547) aveva fatto al Papa perché fosse annullato il suo matrimonio con Caterina dAragona. Non avendo avuto la concessione, Enrico decise di far pronunciare lannullamento da un'autorità inglese. In verità già da tempo in Inghilterra vi era uno stato danimo antiromano al quale si accompagnavano particolari forme di pietà religiosa individuale. Un secolo e mezzo prima dello scisma, Wycliffe si era opposto tenacemente a Roma per difendere le decisioni prese dal Parlamento inglese contro il censo feudale dovuto al Papa.- Nel 1532 Enrico VIII stilò lAtto di Supremazia, che proclamava il re "capo supremo in terra della Chieda di Inghilterra". Sua preoccupazione però fu quella di non trasformare lo scisma in eresia (il che avvenne in seguito con Edoardo VI). Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber Dogmatica protestante e cattolica |
ARISTOTELISMO:Con questo
termine si usa indicare sia linsieme delle dottrine di Aristotele, sia le correnti
filosofiche che si riallacciano alla sua opera. Gli studiosi distinguono un aristotelismo
antico, uno medievale, uno rinascimentale e moderno e uno contemporaneo. - Laristotelismo antico ha il suo centro di diffusione nella scuola fondata da Aristotele (Liceo o Peripato) e si caratterizza sia per limpegno nella sistemazione delle opere del maestro, sia per lo sviluppo dato agli studi naturalistici e scientifici. - Durante il Medioevo fiorisce laristotelismo arabo, importanti contributi sono dati da Avicenno e da Averroé. La scolastica si basa sulla filosofia aristotelica. - Tra il XII e il XIII secolo le opere di Aristotele tornano a circolare in Occidente. Laristotelismo, dopo una prima opposizione della Chiesa, inizia a farsi strada anche fra gli autori cristiani. Filosofi come R. Bacone, S. Tommaso, e Guglielmo di Ockham propongono un aristotelismo "depurato" dagli elementi neoplatonici, operando una conciliazione fra Aristotele e il Cristianesimo. - Nel Rinascimento laristotelismo predomina nelle università europee, possiamo segnalare autori come Pomponazzi, che interpretano in chiave materialistica e deterministica Averroè, Afrodisia e Alessandro. Con lavvento della nuova filosofia della natura di Telesio, Bruno, Galilei, Newton, ecc., Laristotelismo cessa di essere lelemento fondamentale della ricerca scientifica e naturalistica. - Nella filosofia contemporanea ritroviamo laristotelismo nella Neoscolastica cattolica. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Telesio Condizioni sociali e rivoluzione scientifica La natura tra filosofia, letteratura e arte Giordano Bruno Galileo Galilei Evoluzione del rapporto fede-ragione |
ASTROLOGIA: scienza che si
occupa dello studio degli astri e dellinflusso che essi avrebbero sulluomo e
sulle attività umane. Secondo questa esisterebbe un preciso rapporto tra il passaggio di
un astro in una determinata parte del cielo, detta circolo zodiacale, e fatti specifici
riguardanti luomo e il mondo. Nasce inizialmente tra i Babilonesi, che ritenevano i corpi celesti degli dei o loro manifestazioni, e si sviluppa poi in India, Egitto e in Grecia. Qui raggiunge un notevole sviluppo, venendo a contatto con le nuove concezioni filosofiche e le scoperte astronomiche di Ipparco, fino ad arrivare alla determinazione di una vera e propria dottrina astrologica con il "Tetrabiblon" di Tolomeo. Durante il Medioevo grandi pensatori, sia arabi sia occidentali, tra i quali ad esempio Ruggero Bacone, si occupano di tale scienza, in particolare dellastrologia giudiziaria, ossia quella riguardante la previsioni sul futuro, concludendo che è sempre possibile evitare effetti negativi prendendo adeguati provvedimenti. In questo aspetto lastrologia trova una dura opposizione della Chiesa, sia Cattolica che Riformata, durante il Rinascimento, in quanto la riteneva motivo di sconvolgimento dei concetti di libertà e responsabilità umana e di una conseguente forma di paganesimo. Di contro molti importanti scienziati di questo periodo si applicano agli studi astrologici, tra cui Keplero e Brahe. Lastrologia contemporanea è diversa da quella antica e medioevale in quanto si basa sulle attuali conoscenze di astronomia e di fisica per trovare un collegamento tra gli astri ed il comportamento umano. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Condizioni sociali e rivoluzione scientifica Giordano Bruno Storia dell'alchimia |
ASTRONOMIA:" Studio di tipo
scientifico delle leggi necessarie e universali che governano il moto dei corpi celesti.
Nasce come costola dellastrologia, nel contesto cioè di una visione religiosa e
magica del rapporto tra cielo (sede degli dei) e Terra (sede delle vicende umane), ma
tende, a partire dagli studi di Galilei, Cartesio, Newton, ecc., a separarsene. E
proprio lidea seicentesca della scienza come ricerca che mette a capo unicamente a
leggi assolutamente necessarie, certe e inderogabili, a puri rapporti esprimibili
matematicamente, che conduce alla demarcazione tra astrologia e astronomia." Dal Dizionario di filosofia e scienze umane, Emilio Morselli. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Galileo Galilei |
ATOMISMO: "E la
dottrina filosofica e scientifica, che, negando la divisibilità allinfinito della
materia, postula lesistenza di elementi minimi irriducibili, indivisibili (a-tomos =
privo di parti) alla base di ogni realtà corporea. Latomismo filosofico ha i suoi
fondatori in Leucippo e Democrito (V-VI sec. a. C.); nellantichità si richiamano
allatomismo Epicuro (341-270 a. C.) e Lucrezio (98-54 a. C.). Avversato da bPlatone
Aristotele, condannato in epoca medioevale come sinonimo di rozzo materialismo e ateismo,
latomismo (soprattutto nella versione epicurea) rifiorisce tra il 1500 e il 1600 con
Bruno, Galilei e Gassendi. Tesi fondamentale dellatomismo è che gli elementi minimi
non posseggano altre qualità al di fuori di quelle quantitative e misurabili: peso,
forma, posizione e grandezza; le differenze qualitative che si riscontrano nei fenomeni
sono solo sensazioni soggettive e devono essere ricondotte a differenze
quantitative." Il concetto di atomo ha avuto una evoluzione veloce e abbastanza
definitiva alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX, con Thomson, Rutherford e
Bohr Dal Dizionario di filosofia e scienze umane, Emilio Morselli. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Giordano Bruno Leibniz Storia dell'alchimia Galileo Galilei Condizioni sociali e rivoluzione scientifica L'atomismo democriteo in relazione alla rivoluzione scientifica |
CENSURA ECCLESIASTICA: principale strumento di
censura e repressione fu il Tribunale del Sant Uffizio, istituito da Paolo III nel
1542 su sollecitazione del cardinale G. P. Carafa. Il Tribunale dellInquisizione
anticlericale fu il segno di una ripresa e di un rafforzamento dell attività
dellInquisizione che seguiva due filoni principali: la lotta contro leresia e
la difesa dellortodossia nei confronti delle dottrine protestanti e la lotta contro
la stregoneria e il satanismo. In Spagna lInquisizione ebbe una storia particolare per la presenza di arabi (moriscos) ed ebrei; infatti Ferdinando Il Cattolico ottenne, nel 1478, da Sisto IV la licenza di scegliere inquisitori di propria fiducia assumendo così il controllo sul tribunale. Affidato al domenicano Tommaso da Torquemada, esso operò con estremo rigore, diventando un instrumentum regni per lautorità regia. A Roma la riforma toccò anche questo settore rivedendo linquisizione medioevale, che nel 1588, diventò Congregazione del SantUffizio. La procedura era divisa in due tempi: una serie di predicazioni e riunioni per avere la conversione dei colpevoli e, per i reticenti, venne istituito un processo. Normalmente laccusato era a piede libero e, se condannato, venivano comminate pene spirituali (scomunica o interdetto) e, se si trattava di religiosi o vescovi, la relegazione in un monastero. In caso di particolare ostinazione, il condannato veniva affidato al " braccio secolare" con la conseguente pena di morte sul rogo considerata lultima possibile e paradossale forma di purificazione. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Torquato Tasso Una sintesi de "La chimera" di Sebastiano Vassalli Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber |
CONTRORIFORMA E
RIFORMA CATTOLICA "La riforma Cattolica ", scrive H. Jedin, "è la
riflessione su di sé attuata dalla Chiesa in ordine allideale di vita cattolica
raggiungibile mediante un rinnovamento interno; la Controriforma è
lautoaffermazione della Chiesa nella lotta contro il Protestantesimo ". A maggior chiarimento: lesigenza di una riforma, cioè di concepire in modo nuovo lesperienza religiosa, è testimoniata già in età umanistica, trovando molteplici espressioni dalla devotio moderna ad Erasmo e allorientamento conciliarista, che ritiene fondamentale, per il rinnovamento, la limitazione della potenza papale con listituzionalizzazione dei concili ecumenici. Con il termine "Riforma Cattolica", quindi si fa riferimento a questo complesso di esigenze. La Controriforma invece è costituita dal Concilio di Trento (1542-1563) e dallopera di riorganizzazione e autoaffermazione che la Chiesa compie in attuazione delle direttive elaborate dal Concilio tridentino. La Chiesa progetta quasi una "riconquista" di quella parte dellEuropa che è ormai in mano agli eretici. Il Concilio sancisce un accentuato ampliamento del potere papale e un centralismo direzionale, che non lasciava spazio a posizioni ed iniziative che non fossero rigidamente "allineate"; come ad esempio il controllo che i "visitatori apostolici" inviati da Roma esercitavano sulloperato dei vescovi o al ruolo puramente esecutivo assegnato ai docenti dei collegi gesuitici. La Controriforma faceva coincidere lesperienza religiosa con lossequio e lobbedienza allistituzione religiosa, nella quale nelletà post-tridentina si accentuava laccentramento monarchico. Strettamente collegato a questo centralismo è "larroccamento ideologico", la difesa dellortodossia perseguita dalla chiesa con "l Indice dei Libri Proibiti", con il tribunale dell Inquisizione, con la collisione frequente con l autorità statale. Il Concilio di Trento, pur tenendo conto di quell insieme di fermenti e di istanze che avevano animato la Riforma Cattolica, stabilisce via i limiti dell ortodossia e la impone rigorosamente; procede ad una ridefinizione delle questioni ideologiche suscitate dai protestanti, fissa le linee del rinnovamento istituzionale della Chiesa e del suo intervento nella società. Alla rigorosa difesa dell ortodossia è collegato il problema dei rapporti tra intellettuali e potere(ecclesiastico); molti erano i casi di repressione, con condanna e roghi, contro gli eretici (si pensi a Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Galileo Galilei), ma oltre a ciò si osservano anche fenomeni di fuoriuscitismo, con lesilio di importanti personaggi e fenomeni di nicodenismo, cioè la sofisticata pratica di conformismo e di arroccamento nella propria interiorità imposta dalla durezza dei tempi. La ridefinizione teologica si fonda sul problema della salvazione affrontata da Lutero e Calvino. Il Concilio, infatti, respinge la convinzione che il peccato sia riscattato dalla fede e che solo per mezzo di questultima si possa raggiungere la salvezza, decretando una dottrina della giustificazione in senso attivo. Derivano proprio da questa riformulazione del problema della salvezza le modalità e le finalità dellintervento della Chiesa nella società in modo più operativo. Essa si dedica alla formazione e educazione del clero, opera per unevangelizzazione del Nuovo Mondo, ed infine, per modellare la società secondo la prospettiva di religiosità ortodossa, si adopera per un controllo della attività intellettuale ed artistica. Infatti, nell"Indice dei Libri Proibiti", che include Macchiavelli e Boccaccio, si accompagnano editti e trattati sulle arti figurative e teatrali, che vengono legittimate solo se inducono a cristiana devozione. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La musica nel Rinascimento L'arte nel periodo della Riforma e della Controriforma Arte e catechesi nella concezione cattolica Michelangelo Buonarroti Pittori locali nell'ambito della Controriforma Dogmatica protestante e cattolica Il Concilio di Trento e il più complessivo processo della Riforma Cattolica Torquato Tasso |
DOTTRINA DELLA
PREDESTINAZIONE Il termine indica, nella teologia cattolica, il decreto col quale
Dio ha previsto e voluto gli avvenimenti che hanno luogo nel tempo. Al problema della
predestinazione si sono dedicati alcuni importanti filosofi del medioevo quali S.Agostino,
S.Anselmo d'Aosta, Lutero, Calvino e altri. Agostino nega il principio secondo cui l'uomo
è libero e si emancipa da Dio mediante il libero arbitrio ed afferma che l'umanità
avrebbe potuto essere lasciata tutta nel castigo eterno, conseguenza del peccato
liberamente commesso, senza che si potesse accusare Dio di ingiustizia per questo, ma la
sua bontà misericordiosa, mentre concede a tutti la possibilità di salvarsi,
collaborando liberamente alla redenzione, vuole salvare alcuni ai quali, perciò, dona i
mezzi per cui saranno sicuramente liberati. Perché alcuni e non altri è un mistero, ma
dobbiamo avere la massima certezza che in Dio non c'è ingiustizia. Secondo Anselmo, il fondamento di ogni speculazione è la fede, per cui l'uomo è libero, sia di fronte al peccato, sia nei confronti della predestinazione e della prescienza divina. Il problema della predestinazione fu risolto da Lutero mediante una dottrina fondata sulla negazione del libero arbitrio, ma che venne condannata da Papa Leone X. Secondo Calvino, che porta ai suoi sviluppi logici estremi la dottrina di Lutero e afferma pessimisticamente l'incapacità assoluta dell'uomo a sollevarsi dal peccato, così da contrapporre l'idea di Dio misericordioso a quella dell'uomo corrotto e malvagio, Dio agisce secondo una volontà insondabile, ma esclusiva, onnipotente, incontrastabile: egli predestina l'uomo alla salvezza o alla dannazione, così che per l'uomo la libertà è inesistente e incompatibile. La dottrina cattolica della predestinazione venne definitivamente fissata nel Concilio di Trento con il Decretum de Justificatione (Gennaio 1547). Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Erasmo da Rotterdam La riflessione teologica di Lutero Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber |
EMPIRISMO Con il termine
Empirismo, dal greco empeirìa, si designano in senso lato le posizioni filosofiche
che, nellambito della teoria della conoscenza, fanno costante riferimento
allesperienza, considerando le impressioni dei sensi come il fondamento e la fonte
prima, essenziale del sapere. Anche se convenzionalmente si comincia a parlare di vera e propria concezione empiristica della conoscenza dal XVII secolo in avanti con lelaborazione del modello filosofico di J. Locke, possiamo individuare alcune filosofie dellantichità che si avvicinano, almeno per particolari istanze, allempirismo; in particolare ci riferiamo alla Scuola Epicurea, che pone come punto di partenza dellesplorazione filosofica lesperienza sensibile, a quella Stoica e, soprattutto alla corrente Scettica che ha in comune con lEmpirismo il rifiuto di ogni dogmatismo, lutilizzo critico del dubbio e la negazione dellesistenza di verità assolute. Procedendo nello sviluppo del pensiero filosofico giungiamo al XIV secolo, allorché Guglielmo di Ockham, decretando con la definizione di una nuova teoria conoscitiva, la fine della Scolastica, propone un modello filosofico che trova il suo fondamento in un Empirismo radicale. Ockham infatti, è convinto che tutto ciò che oltrepassa i limiti dellesperienza non può essere conosciuto né dimostrato dalluomo; egli inoltre assume nei confronti della disputa sugli universali una posizione radicalmente nominalista interpretandoli come segni in luogo delle cose o di classi di quelle stesse. In Ockham però, lappello allesperienza non assume il significato metodologico di procedimento di prova, che lEmpirismo deriva invece direttamente dalla Rivoluzione Scientifica, e in particolare da pensatori quali Francesco Bacone che riconosce la stretta connessione tra la scienza e la potenza umana e tenta lelaborazione di un metodo sperimentale, ed Hobbes, vicino allEmpirismo in quanto considera scienza e ragione efficaci solo se rivolte ad oggetti generabili, appartenenti cioè alla realtà materiale e corporea. LEmpirismo considerato come indirizzo opposto al Realismo, raggiunge un punto di incontro persino con la filosofia Cartesiana dalla quale desume concetti e terminologia. Un così articolato processo storico porta allo sviluppo del cosiddetto Empirismo Inglese che trova il suo fondatore in Locke e vede la sua fioritura a cavallo fra Seicento e Settecento inscrivendosi come una delle componenti di fondo nella formazione della cultura Illuministica. In concreto le tesi principali dellEmpirismo possono essere così sintetizzate:
Questi punti fondamentali si pongono alla base dello sviluppo del
pensiero moderno subendo revisioni ed interpretazioni da parte di pensatori come Berkeley
e Hume |
ILLUMINISMO: Movimento
culturale sviluppatosi nel XVIII secolo che, basandosi su esatte conoscenze scientifiche e
tecniche, si adoperò per superare qualsiasi forma di pregiudizio e di superstizione .
Notevoli furono le influenze di correnti precedenti come quelle liberali inglesi (Locke),
o scientifiche (Galileo e Keplero), o politico-giuridiche (Grozio e il "diritto
internazionale"). Strumento primo dellIlluminismo è la ragione, di cui gli illuministi fanno uno specifico uso: ritengono infatti che gli uomini siano sempre stati in possesso dellintelletto, ma che fino a questo momento non ne abbiano fatto il giusto utilizzo, trovandosi sempre in una posizione di inferiorità. Da qui il bisogno di indagare liberamente e pubblicamente ogni campo dello scibile, lottando duramente contro tutte quelle forze in grado di ostacolare la conoscenza umana: lautorità, la religione, la tradizione. In questottica il filosofo illuminista non è più il semplice pensatore che elabora teorie astratte, ma diviene lintellettuale che si adopera per un miglioramento della vita delluomo che, risorgendo dalle tenebre dellignoranza, può raggiungere la felicità. Il sapere acquisisce quindi un compito civile e per questa sua specifica funzionalità gli illuministi sono portati ad una più ampia divulgazione delle opere illuministiche e alla ricerca di un diverso rapporto tra scrittori e pubblico in modo da ricevere una larga cerchia di lettori. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La "Crisi della coscienza Europea": il primo Settecento, età del Rinnovamento Galileo Galilei |
INDULGENZA: Nella concezione
cattolica l'indulgenza è un segno concreto che rimanda ad una realtà più profonda. E'
segno della misericordia di Dio che è meritata dall'uomo attraverso unopera, cui è
applicata l'indulgenza stessa. L'uomo necessita della misericordia di Dio perchè
peccatore. Attraverso il sacramento della riconciliazione la Chiesa ha il potere di
rimettere i peccati in forza, potere che le è stato conferito da Dio per mezzo del
sacrificio di Cristo. Resta la pena che il peccato, comunque commesso, il perdono è
legato ad una penitenza che oggi è una preghiera e la "promessa solenne" di non
ricadere nel peccato, ma nel medioevo e in epoca moderna erano anche penitenze dure e
pesanti: obbligo di pellegrinaggi penitenziali, digiuno stretto, pene corporali,
isolamento volontario, corrispondente ad una sorta di imprigionamento penitenziale. Nel
corso dei secoli e anche sotto la spinta del mantenimento di una corte pontificia
dispendiosa e di una capitale da rinnovare, ila prassi delle indulgenze scivola e si
corrompe; diventa un vero mercato: scambio di indulgenza contro denaro; Lutero si
scandalizza dicendo "Dannata e peccaminosa dottrina umana predica invece colui che
viene a dire: appena la moneta tintinna nella cassetta l'anima salta in cielo (tesi 27).
Questo fu uno dei principali punti d'avvio per l'inizio della Riforma. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La riflessione teologica di Lutero I movimenti ereticali nel medioevo Dogmatica protestante e cattolica Una sintesi de "La chimera" di Sebastiano Vassalli Il Concilio di Trento e il più complessivo processo della Riforma Cattolica |
INFINITO,
CONCEZIONE ASTRONOMICA L'universo degli antichi e in particolare quello
aristotelico-tolemaico, era unico perché pensato come il solo universo esistente e chiuso
poiché immaginato come una sfera limitata dal cielo delle stele fisse, oltre il quale non
c' era nulla. La prima scossa decisiva a tale sistema, che vedendo la terra al centro dell'universo era detto geocentrico, fu data da Niccolò Copernico. Quest'ultimo ideò un nuovo sistema che vedeva al centro dell' universo il sole. L'eliocentrismo copernicano, faceva però ancora parte del mondo del passato. Difatti, pur ampliando i confini del cosmo non li abbatteva, considerandolo ancora limitato dall' "ultima sphaera mundi", ossia dall'ultima e suprema sfera del mondo. Di conseguenza, sebbene Copernico dica in un passo di lasciare "alle discussioni dei filosofi" il problema dell'infinità del cosmo, di fatto il suo universo è ancora finito. La prima affermazione del contrario è invece dovuta a Cusano, anche se il suo universo, più che infinito si può dire indeterminato. Il primo a forzare le teorie di Cusano e ad asserire l'infinità del cosmo fu Giordano Bruno. Egli, partendo da Lucrezio e passando per Cusano, arriva ad asserire, in modo speculati e deduttivo che le infinite stelle del firmamento potrebbero essere infiniti soli con infiniti pianeti che gli ruotano attorno. In conclusine, con Copernico, Cusano e Bruno, si vengono a determinare, a diversi livelli, le tesi cosmografiche rivoluzionarie dell'età moderna. Il lavoro dei tre infatti portò ad un abbattimento delle mura esterne dell'universo, all'ammissione della pluralità dei mondi, alla convinzione di identità di struttura tra cielo e terra e, per ultimo, all'ammissione dell'infinità del cosmo. L'accoglienza delle tesi bruniane fu negativa, molti grandi astronomi e fisici, come Brahe, Keplero e Galileo, respinsero lidea della pluralità dei mondi e dell'infinità dell'universo. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Giordano Bruno Filosofia e matematica L'atomismo democriteo in relazione alla rivoluzione scientifica Galileo Galilei |
![]() 1° LEGGE: i pianeti descrivono intorno al sole orbite ellittiche di cui il sole occupa uno dei fuochi. Il punto di minima distanza dal sole è il perielio, quello di massima distanza è lafelio. 2°LEGGE: le aree descritte dal raggio vettore tracciato dal sole intorno ai pianeti sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle. Più in generale la seconda legge afferma che larea descritta dal raggio vettore di ogni pianeta nellunità di tempo D t cioè la cosiddetta velocità areale, è costante durante il moto dei pianeti. 3° LEGGE: i quadrati dei tempi impiegati dai pianeti a descrivere le proprie orbite sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle ellissi. Per esempio, se ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Di questo tema si tratta anche nelle pagine: John Donne |
LIMITE MATEMATICO: In
matematica vi sono principalmente quattro casi di limite:
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MASSA E PESO: Massa e peso
sono due concetti profondamente diversi, infatti la massa è una grandezza scalare mentre
il peso, in quanto forza, è una grandezza vettoriale. Tutti i corpi in prossimità della
superficie terrestre, o di altri pianeti e satelliti che esercitino una forza
gravitazionale, hanno un peso, inteso come forza che li accelera verso il basso. Ogni
corpo ha anche una certa massa, che essendo una proprietà intrinseca del corpo, a
contrario del peso, non varia con la posizione del corpo sulla Terra. Se un corpo si
trovasse nello spazio non avrebbe più peso, ma manterrebbe la sua massa. Per il secondo
principio della dinamica il peso nella Terra è espresso dalla seguente relazione ![]() ![]() Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La "Crisi della coscienza Europea": il primo Settecento, età del Rinnovamento Cartesio e Newton Galileo Galilei |
MATEMATICA: si può
genericamente intendere come scienza dei numeri. Il termine matematica significò
dall'Antichità fino a tutto il Medioevo la scienza dei numeri, delle grandezze e delle
figure geometriche. Veniva perciò classificata in aritmetica, geometria piana e solida,
teoria della grandezze e dei loro rapporti; a questa classificazione corrispondono le
quattro arti liberali del Quadrivio (aritmetica, musica, geometria, astronomia) che
durante il Medioevo costituirono il complesso delle discipline scientifiche, contrapposte
alle discipline letterarie del Trivio (grammatica, retorica, logica). Ma in seguito al
grande sviluppo della matematica, non è più adeguato ed appropriato definirla scienza
dei numeri. L'unica definizione accettabile è quella che cerchi di coglierne lo sviluppo
storico e di giustificarne la profonde trasformazioni nel corso dei secoli. La matematica
si può sostanzialmente distinguere in algebra, analisi, aritmetica e geometria. Adesso la potremmo individuare in
quel gruppo di discipline correlate, comprendente anche l'algebra, la geometria, la
trigonometria e il calcolo infinitesimale, che studianp i numeri, le quantità, le forme,
lo spazio e le loro correlazioni, applicazioni, generalizzazioni e astrazioni. Pagine collegate: Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Piero della Francesca e la Matematica Filosofia e matematica Cartesio e le regole del metodo Galileo Galilei Analisi infinitesimale: Newton e Leibniz |
MELODRAMMA: Durante il periodo
della Magnificenza dei Medici, che inizia con lavvento al trono di Cosimo I nel 1537
e prosegue poi con il regno dei figli Francesco I e Ferdinando I, entrambi appassionati
darte, ma soprattutto durante il regno di questultimo fioriscono iniziative
artistiche e culturali, sia nellambito della corte che nei cenacoli delle varie case
patrizie. In particolare si ha una svolta nel campo musicale, si istituiscono varie
accademie, di cui una delle più vivaci e importanti fu la Camerata dei Bardi, che
nel 1580 si riuniva nella casa del conte Giovanni Bardi di Vernio. Essa poi nel 1592,
quando il fondatore si trasferì a Roma, divenne Camerata Fiorentina. I più famosi esponenti di questa furono Vincenzo Galilei (1520 - 1591), padre del più famoso Galileo, e Ottavio Rinuccini (1564 - 1621). Durante queste riunioni si discutevano i problemi della musica del tempo e quale potesse essere stato laspetto musicale dellantica tragedia greca, dalla quale vengono tratti esempi di canto monodico capace di esprimere i concetti dellanimo con la linea musicale e delle parole, e si maturava il desiderio di spogliarsi di quelli che erano i "legacci" della musica polifonica contemporanea che nel groviglio contrappuntistico delle parti vocali non consentiva di riconoscere esattamente né il suono, né il senso delle parole, per giungere invece ad una forma di monofonia ovvero il cosiddetto "recitar cantando". Nasce così iol nuovo organismo del dramma per musica, per cui più tardi si userà il termine di melodramma o di opera in musica. Il primo vero melodramma fu la Dafne del poeta Ottavio Rinuccini, musicata da Jacopo Peri, rappresentata nel 1594 in casa di Jacopo Corsi il quale era succeduto al Bardi nella veste di mecenate del gruppo. Tale opera ebbe varie esecuzioni e riprese nel corso di quegli anni, con diverse interpretazioni e varianti, per cui la stesura definitiva si ebbe nel carnevale del 1598 ed infatti è proprio a questa data che si fa riferimento per la nascita del melodramma. Esso ebbe molta fortuna nella tradizione musicale italiana e si può dire che ancora permanga nelle forme della musica operistica. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La musica nel Rinascimento |
MERCANTILISMO: "dottrine
e prassi di politica economica, elaborate e sperimentate negli Stati europei fra i secoli
XVI e XVII, che si fondano su una serie di principi economici quali la dipendenza,
rivelatasi poi illusoria, della ricchezza di uno Stato dalla quantità di metallo prezioso
in suo possesso; la protezione e lincremento dellindustria manifatturiera in
quanto elemento di trasformazione e di valorizzazione delle materie prime di estrazione
locale; lattenzione rivolta alla bilancia commerciale e orientata
allincremento delle esportazioni e alla limitazione, talora drastica, delle
importazioni: tale sistema costituisce il primo rilevante esempio di studio empirico di
fatti economici e (a livello politico) di dirigismo economico dellEuropa moderna,
nel senso del coordinamento dellattività economica e della subordinazione di essa
ai fini politici dello stato." Grande Dizionario della Lingua Italiana UTET 1978 Di questo tema si tratta anche nelle pagine: L'economia del '600 (sintesi di un testo di C. M. Cipolla) |
MISTICA: Quella che noi
consideriamo è prevalentemente la Mistica di Giovanni Eckhart, pensatore che subì
notevoli influssi della filosofia di Guglielmo di Ockham. Sostanzialmente la mistica è
unaspirazione alla trascendenza, e dal punto di vista che stiamo considerando è in
un certo senso il completamento della ricerca razionale. Certo, le capacità conoscitive
delluomo sono molto limitate, ed è proprio per questa ragione che luomo per
completare la sua ricerca razionale deve "trascendere". I quesiti che la Mistica
"risolve" cercano di giustificare la connessione fra luomo e Dio. In
particolare Eckhart trova questa saldatura dal fatto che la fede sarebbe impossibile se
luomo non trovasse in se stesso un diretto rapporto con Dio. Nella fede ciò che è
di basilare importanza è la distinzione fra il contenuto, cioè il dogma e latto
del credere cioè la convinzione intima. Questultima ha certamente più valore della
prima perché è proprio essa stessa che porta alla visione del divino. La Mistica non
basa la sua importanza storica e filosofica al di fuori di un ben preciso contesto che è
quello della scolastica, anzi la fine della scolastica. Precedentemente si è visto quanta
importanza abbia avuto il rapporto fra fede e ragione, e quali implicazioni teologiche e
filosofiche esso abbia avuto; tuttavia adesso questo rapporto "perde" quasi di
significato, la Mistica infatti è proprio una nuova prospettiva ideologica che trova
appunto la connessione fra Dio e luomo. La peculiarità della Mistica è il fatto di
mettere in risalto il fatto che questa connessione è "necessaria" ai fini
dellesistenza stessa della fede. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber |
MODELLO TOLEMAICO: Fin
dallantichità si riteneva che la terra fosse al centro delluniverso e che le
stelle ![]() Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Condizioni sociali e rivoluzione scientifica John Donne Galileo Galilei |
NEOPLATONISMO
NELL'UMANESIMO La riscoperta del platonismo (neoplatonismo) è uno dei fenomeni
più rilevanti dellumanesimo. Esso trova le premesse nellopera del Petrarca che, tramite lo studio di Agostino, indicava nel pensiero di Platone la filosofia più affine al cristianesimo. Tale corrente influenzò la cultura nel suo complesso, larte figurativa, la musica e la letteratura. Il platonismo umanistico fu anzitutto filologico: lEuropa, tramite la collaborazione dei maestri bizantini, cominciò a rileggere Platone nella ricchezza della sua opera complessiva. Fondamentali a questo fine furono poi le traduzioni e il commento dellintero corpus platonico realizzati da Marsilio Ficino. Proprio esaminando questo autore si possono capire a pieno i caratteri del neoplatonismo rinascimentale, che deve considerarsi il punto culminante di una vicenda che ha attraversato lantichità e il Medioevo per offrire i suoi ultimi frutti alletà moderna. È molto significativo ricordare che Ficino non si limitò a tradurre i dialoghi di Platone, ma anche le opere di Plotino e di molti altri esponenti della tradizione neoplatonica. Secondo Ficino il verbo (rivelazione) si è dapprima manifestato presso i persiani, gli Egizi, gli Ebrei e poi presso i greci ha inspirato il divino Platone e da lui si è trasferito al cristianesimo e ad Agostino. Cosicché Marsilio inizia a credere, come molti intellettuali dellepoca, che platonismo e cristianesimo sono due facce di una stessa vicenda spirituale, che ha come scopo la lotta al Materialismo e allateismo. Strumento ideale di questo cammino è leros; lamore platonico. Tramite esso luomo comunica con la forza amorosa che circola nelluniverso, così da identificarsi nellamore di Dio. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Michelangelo Buonarroti |
NOTTE DI SAN BARTOLOMEO:
La notte tra il 23 e il 24 agosto 1572, furono massacrati da duemila a tremila
ugonotti a Parigi e da dodicimila a ventimila nella provincia. La regina madre Caterina de Medici, temendo che linfluenza del capo ugonotto Gaspard de Coligny inducesse il re Carlo IX ad appoggiare i ribelli dei Paesi Bassi mettendosi contro il suo indirizzo filospagnolo, eccitò il fanatismo dei cattolici allorribile eccidio, per impegnare così la monarchia. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: La musica nel Rinascimento Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber |
RAPPORTO FEDE
RAGIONE IN OCKHAM: Gulielmo di Ockham è considerato lultima grande figura
della scolastica e allo stesso tempo la prima figura delletà moderna. Infatti, il
problema sul quale la Scolastica era sorta, laccordo tra ragione e fede, viene, da
Ockham, per la prima volta dichiarato impossibile. Le basi di questa affermazione vanno ricercate nel radicale empirismo di Gulielmo. Difatti, poiché lunica conoscenza possibile è lesperienza e lunica realtà conoscibile è la natura, che ci è rivelata dallesperienza, ogni altra realtà che trascenda questultima non è umanamente conoscibile. Molto importante ai fini del discorso è un passo tratto dalla Logica (opera di Ockham), il quale afferma che "gli articoli di fede non sono principi di dimostrazione né conclusioni e non sono neppure probabili giacché appaiono falsi a tutti o ai più o ai sapienti, intendendo per sapienti quelli che si affidano alla ragione naturale". In conclusione afferma Ockham che le verità di fede non possono essere evidenti di per se stesse e non sono dimostrabili per mezzo della ragione naturale. Anche le prove dellesistenza di Dio, in questottica, non hanno valore dimostrativo: viene respinta la prova ontologica e quelle a posteriori Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Evoluzione del rapporto fede-ragione |
RIFORMA PROTESTANTE:
Con il termine Riforma si intende il vasto movimento iniziato da Martin Lutero nel 1517,
che partendo dalla contestazione della vendita delle indulgenze e della corruzione della
chiesa provocò la rottura dell'unità del cristianesimo occidentale determinando in tal
modo il venir meno di uno fra i più importanti fondamenti dell'identità della coscienza
dell'Europa medievale. Punto essenziale della contestazione alla dogmatica cattolica da parte delle chiese riformate è l'affermazione della dottrina della predestinazione con cui, interpretando S.Agostino, si sostiene che Dio ha predestinato gli uomini fin dalla nascita. Questa premessa implica la negazione della dottrina del libero arbitrio, cioè della possibilità per l'uomo di scegliere, e la negazione della dottrina delle opere, per la quale gli uomini facendo le "opere buone" possono acquisire meriti di fronte a Dio. In conseguenza di ciò i riformati negavano il ruolo della chiesa quale intermediaria tra l'uomo e Dio con la funzione di rimettere i peccati e affermavano la dottrina del "sacerdozio universale": tutti gli uomini sono in rapporto diretto con il loro creatore del quale devono conoscere e interpretare la parola contenuta nelle Sacre Scritture; i sacramenti venivano ridotti al Battesimo e all'Eucarestia. La diffusione delle dottrine protestanti trovarono fertile terreno nel momento storico della prima età moderna per il concorso di motivazioni sociali, politiche, economiche e culturali. Il concetto stesso di libera interpretazione delle Scritture, unitamente a motivazioni di ordine politico e sociale, determinò il rapido frazionamento delle chiese riformate. Fra le principali ricordiamo: la chiesa luterana, la calvinista e l'anglicana, ma moltissime sono le correnti e sotto correnti tutte accomunate dalla contestazione della chiesa cattolica. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: L'arte nel periodo della Riforma e della Controriforma La musica nel Rinascimento Arte e catechesi nella concezione cattolica Strumentalismo e realismo (sintesi di un saggio di Popper) Umanesimo e lettura dei testi sacri Michelangelo Buonarroti I movimenti ereticali nel medioevo Dogmatica protestante e cattolica Il Concilio di Trento e il più complessivo processo della Riforma Cattolica Leonardo: un genio universale Lo sviluppo del Calvinismo e la tesi di Max Weber La repubblica fiorentina di Girolamo Savonarola |
RIVOLUZIONE COPERNICANA:
In contrapposizione alla teoria tolemaica, lastronomo Niccolò Copernico,
riprendendo una teoria di Aristarco (III sec. a.C.), fu il divulgatore della teoria
eliocentrica, in base alla quale il Sole è immobile al centro delluniverso, mentre
la Terra e i pianeti ruotano su orbite circolari intorno ad esso. La teoria eliocentrica
spiega i moti retrogradi con il fatto che i pianeti vengono osservati dalla Terra in
movimento. Anche Copernico, come Tolomeo, fu costretto ad introdurre gli epicicli per
interpretare i fatti sperimentali osservati. Nella sua più famosa opera, De
revolutionibus orbium coelestium, vi è un segno evidente del timore che si aveva in
quellepoca di contraddire la Sacra Scrittura urtando la Ciesa che riteneva la Terra
al centro delluniverso. Indubbiamente la teoria di Copernico provocò una crisi
profonda, non solo nel campo teologico, ma anche nel mondo della scienza. Infatti la
teoria geocentrica era molto più vicina allopinione comune in base alla quale,
osservando il cielo, siamo portati istintivamente a ritenere il Sole e le altre stelle in
rotazione intorno alla Terra. Tuttavia lapplicazione della teoria eliocentrica
semplifica i calcoli delle orbite celesti. La disputa tra i sostenitori delle due teorie
divenne sempre più accesa, soprattutto quando lintervento di Galileo a sostegno
della teoria eliocentrica, mirato a convincere gli esponenti della Chiesa cattolica,
sortì leffetto opposto. Infatti ben presto le opere a favore
delleliocentrismo furono considerate eretiche e condannate dalla Chiesa. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Filosofia e matematica |
RIVOLUZIONE
SCIENTIFICA "... Nella Storia della Filosofia e in quella della scienza,
il termine R.S. viene impiegato, ..., per indicare il grande mutamento nei quadri del
pensiero, nelle teorie scientifiche, nelle pratiche della tecnologia e del controllo della
natura, che ebbe luogo fra l'età di Niccolò Copernico e quella di Isaac Newton (fra la
metà del Cinquecento e i primi anni del Settecento. ... Nell'età della R.S. si ebbe la
sensazione di una grande svolta, di un vero e proprio mutamento nei quadri del pensiero.
Nel corso della rivoluzione astronomica vennero infatti abbandonati una serie di
presupposti e di credenze che erano stati operanti per due millenni: per esempio, il
presupposto della immobilità della Terra e della sua centralità nell'universo, la
distinzione fra una fisica celeste (nella quale domina il moto perfettamente circolare) e
una fisica valida solo nel mondo sublunare e sulla terra; la credenza nella finitezza
dell'universo chiuso entro l'ultimo cielo delle stelle fisse; la convinzione che per
spiegare il perdurare dello stato di quiete di un corpo non ci sia bisogno di
addurre alcuna causa, mentre al contrario ogni movimento viene spiegato da un motore che
lo produce e lo conserva durante il movimento. da "Dizionario di Filosofia" a cura di Paolo Rossi Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Filosofia e matematica Storia dell'alchimia Leonardo: un genio universale Michelangelo Buonarroti |
SACCO DI ROMA: nel 1526
truppe imperiali formate dai cosiddetti lanzichenecchi e da mercenari italiani e
spagnoli sono in Italia per far fronte alla Lega di Cognac, costituita da Francia, Papato
e Repubblica di Venezia dopo linserimento del Milanese nel territorio
dellImpero. Qui, i soldati imperiali rimasti senza paga, decidono di saccheggiare
atrocemente Roma (maggio 1527), allinsaputa dellimperatore Carlo V. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: L'arte nel periodo della Riforma e della Controriforma Pittori locali nell'ambito della Controriforma |
SCOLASTICA: Movimento filosofico
nato nelle scholae sorte presso cattedrali e monasteri a partire dal sec. XI e in cui gli
insegnanti, detti scholastici, eleboravano e insegnavano le loro dottrine. Scolastica è
perciò il nome generico con cui s'indicano diverse dottrine filosofiche e teologiche che,
sviluppatesi tra il secolo XI e il XIV, hanno in comune alcuni caratteri fondamentali.
Anzitutto il metodo impiegato è quello del sillogismo deduttivo di derivazione
aristotelica, anche se molte delle opere di Aristotele si conobbero solo a partire dal
sec.XIII attraverso la mediazione dei filosofi arabi. I sistemi prodotti dalla scolastica
non tendono tanto a fornire strumenti per un' indagine critica, quanto piuttosto a rendere
intellegibile il patrimonio della rivelazione cristiana. I contenuti perciò, dal
platonismo presente nelle opere di S.Agostino e di Boezio. Essi sono le autorictates e la
scolastica è innanzitutto un commento ai loro scritti , per la comprensione della verità
già data. In questo ambito assumono significato le dispute scolastiche sull' autonomia
delle singole scienze di fronte alla teologia e sui rapporti tra fede e ragione. Alcuni di
essi tra cui Boezio di Dacia sostengono l'autonomia della ragione, altri tendeno a
subordinarla alla fede. Altro punto di controversia è la disputa sugli universali,che è
servita, in base alle soluzioni date, per distinguere i vari periodi della scolastica: la
prescolastica(sec. XI-XII), l'epoca classica (sec. XIII) in cui emergono le figure di
Tommaso d' Aquino e Duns Scoto e la decadenza (sec. XIV) con G.Ockham.La scolastica è il
più grande sforzo speculativo della Chiesa: per questo non è mai morta, ma si è
ripresentata come seconda scolastica. Questa va dal secolo .XV, il momento della sua
rinascita dopo la decadenza, al sec.XVII, in coincidenza con la Riforma cattolica e con il
Concilio di Trento. La ripresa della problematica teologica e filosofica della scolastica
visse soprattutto in tre indirizzi sorti dalle rovine del periodo precedente: l'occamismo,
lo scotismo e il tomismo, nel segno di una vigorosa ripresa del vigore speculativo proprio
di queste correnti.Questa ripresa fu ulteriormente favorita dal Concilio di Trento; e
sopprattutto in Spagna emersero personalità che non si limitarono a ripetere il pensiero
precedente, ma strinsero fecondi contatti con la nuova filosofia e con le scienze
naturali. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: Umanesimo e lettura dei testi sacri Condizioni sociali e rivoluzione scientifica Evoluzione del rapporto fede-ragione La natura tra filosofia, letteratura e arte Erasmo da Rotterdam Giordano Bruno Leibniz |
UMANESIMO
D'OLTRALPE: Tra
la fine del 1400 e l'inizio del 1500 il problema religioso e l'impegno riformatore
costituirono il momento centrale del pensiero e dell'attività dei maggiori umanisti
d'oltralpe. Essi usando le armi della filologia scientifica e del metodo critico che
l'umanesimo italiano aveva elaborato per studiare i testi sacri, al fine di rendere
possibile un incontro più diretto con il pensiero cristiano, avviarono una nuova
riflessione su decisive questioni della teologia cristiana. In questo modo l'umanesimo
dell'Europa nord-occidentale, in particolare in Germania, Francia, Inghilterra e nelle
Fiandre, riuscì a mantenere un più stretto legame con il travaglio spirituale della
società. L'opera di Erasmo da Rotterdam, che è la figura più rappresentativa della
corrente, si svolse soprattutto nello studio dei testi sacri e del pensiero cristiano.
Egli, animato dal desiderio di rinnovamento della chiesa, introdusse nel campo teologico
il metodo della filologia umanistica, realizzando opere critiche come il "Manuale del
cavaliere cristiano", "Querela pacis", "Elogio della follia",
dove il formalismo, l'ipocrisia, e la corruzione della chiesa venivano aspramente
denunciate. Insieme a lui e animati con lo stesso spirito operavano altri umanisti come
John Colet, Tommaso Moro, Hulrich Zwingli e Juan Luis Vives. L'umanesimo cristiano con la
sua critica delle forme della religiosità medievale, ebbe larghissimi consensi, eppure
anche questo movimento di idee fallì nel tentativo di riformare la chiesa. Alcuni
umanisti come Erasmo, accettarono la sconfitta, rimanendo nell'ortodossia cattolica,
altri, come lo Zwingli, giunsero a posizioni più radicali e alla rottura con la chiesa.
Tuttavia l'umanesimo cristiano contribuì con la sua critica a preparare e spianare il
terreno alla riforma protestante. Ebbe anche forte influenza nella parte più aperta dei
prelati che operarono in seno alla Riforma Cattolica, come i cardinali Pole e Morone.
Tuttavia quest'orientamento più conciliante nei confronti dei riformati venne sconfitto
con l'affermarsi delle posizioni più intransigenti come quella del cardinale Carafa poi
Paolo IV. |
VALDESI: Con questo termine si
indica uno dei principali movimenti religiosi medievali, successivamente confluito nella
Riforma protestante. Ne fu fondatore il mercante Valdo, che nel decennio 1170-80 scelse la
povertà evangelica, costituendo il primo nucleo del movimento, detto dei "poveri di
Lione". Sino dagli inizi, il movimento si scontrò con l'opposizione della Chiesa: al
rifiuto del programma dei v. da parte del III Concilio Lateranense (1179) seguì la
scomunica del Concilio di Verona (1184). Emarginati dall'istituzione ecclesiastica, i v.
conobbero tuttavia una progressiva larghissima diffusione tra il sec. XIII e il XIV in
Lombardia, in Linguadoca e in Provenza (fine sec. XII): elementi di predicazione v.
vennero recepiti da ambienti già legati all'eterodossia, dando luogo a un movimento
religioso caratterizzato da una tendenza anti-istituzionale particolarmente radicale e da
una notevole capacità di espansione missionaria, che portò i v., attraverso la Svizzera,
l'Austria e la Germania, sino nell'Ungheria e nella Boemia (dove considerevole fu poi
l'apporto v. alla rivoluzione hussita del sec. XV). Altre aree di diffusione v. furono le
vallate alpine del Piemonte occid., del Delfinato e, nell'Italia merid., la Calabria e le
Puglie. La strategia dell'autorità ecclesiastica non escluse tentativi, parzialmente
riusciti, d'istituzionalizzazione monastica dei v. (i poveri cattolici in Francia nel
1208, i poveri riconciliati in Lombardia nel 1210), tesa a neutralizzarne la carica
contestativa, ma rimase essenzialmente repressiva. I motivi fondamentali del valdismo
medievale risiedevano in una prassi che univa la predicazione itinerante del Vangelo al
popolo con la povertà di vita. Di qui derivò la divisione tra ministri itineranti
(distinti poi secondo i tre ordini dell'episcopato, del presbiteriato e del diaconato) e
semplici fedeli, nonché la costituzione di strumenti di collegamento (rettori, capitoli
annuali). La predicazione dei v., sostenuta da un'estesa attività di volgarizzazione
della Scrittura, si arricchì di motivi esplicitamente antitradizionali (negazione del
purgatorio e delle messe per i defunti, della validità dei sacramenti amministrati da
sacerdoti indegni; riduzione del numero stesso dei sacramenti al battesimo, all'eucarestia
e alla penitenza; rifiuto della gerarchia ecclesiastica e dei tradizionali ruoli di
culto). Verso l'ordinamento civile (nonché ecclesiastico) del tempo i v. erano
apertamente contestatori rifiutando il giuramento e la violenza. Nel sec. XV i v. di
Boemia si unirono con gli hussiti e confluirono nella Unitas Fratrum, quelli di lingua
neolatina aderirono nel sec. XVI alla Riforma protestante, adottando le Ordonnances
ecclesiastiche ginevrine. Dalla metà del sec. XVI in poi, la storia dei v. è un
alternarsi di persecuzioni e di effimere tregue, ottenute grazie alla resistenza armata e
alla coesione sociale dei v. delle valli come alla solidità della loro nuova
organizzazione calvinista. Nel 1551 i v. delle valli ottennero da Emanuele Filiberto di
Savoia il riconoscimento di una relativa libertà di culto. Nel secolo successivo, la
persecuzione antivaldese ebbe i suoi momenti culminanti nel 1655, allorché furono
compiute le stragi note come le Pasque piemontesi, e nel 1683-85 quando i v. vennero
espulsi dalle valli e costretti a un esilio che li portò nella Svizzera e nella Germania
merid.: ritornarono nel 1689 e furono reintegrati nei loro territori. Furono loro
riconosciute la libertà di culto e la pienezza dei diritti civili durante l'età
napoleonica. Poterono così dedicarsi a un'attività di evangelizzazione, che ne estese la
presenza nel corso della seconda metà del sec. XIX in numerose città e centri minori
della penisola italiana. Attualmente la Chiesa v. è presente in Italia con circa un
centinaio di comunità (il nucleo più numeroso di v. permane nelle valli del Pinerolese)
e attiva attraverso iniziative di carattere culturale (p. es. la facoltà v. di teologia
in Roma, la libreria editrice Claudiana di Torino, la stampa periodica) e sociale (scuole,
ospedali, centri per minori o anziani): la sua struttura organizzativa è di tipo
presbiteriale-sinodale. È stata inoltre attuata l'integrazione tra la Chiesa v. e la
Chiesa evangelica metodista d'Italia. Centri di cospicua presenza v. fuori dell'Italia
sono in Francia e in Svizzera (Losanna, Ginevra, Basilea, Zurigo), negli Stati Uniti
d'America (chiesa di New York; chiese di Valdese, città dello Stato della Carolina) e
soprattutto in Uruguay e in Argentina, dove una ventina di comunità direttamente legate
alla Chiesa italiana raccolgono diverse migliaia di persone. Di questo tema si tratta anche nelle pagine: I movimenti ereticali nel medioevo |