Andreas Osiander, nome latinizzato del riformatore tedesco Andreas Hosemann, nacque a Gunzenhausen nel 1498 e morì a Konisberg nel 1552. Fu seguace di Lutero (SB)fin dai primi anni della Riforma (ST) e contribuì in modo decisivo a guadagnare al Luteranesimo la città di Norimberga. Supervisore della prima edizione dellopera "De revolutionibus Orbium Celestium" di Copernico (SB)sostiene che la nuova teoria doveva essere intesa come unipotesi matematica senza alcuna pretesa di dare una descrizione vera del mondo, cioè uno "strumento" conveniente per il calcolo e la predizione dei fenomeni o delle apparenze. Popper quindi sostiene che Osiander fu uno degli ideatori della teoria "strumentalista" che era un modo possibile per trattare le ipotesi scientifiche scomode, senza contrapporle alle Scritture interpretate nel loro significato letterale(vedi rapporto fede-ragione). Le Chiese, infatti, non avevano nessuna intenzione di prendere in considerazione lipotesi plausibile di un nuovo sistema del Mondo che sembrava contraddire un passo del Vecchio Testamento: la nuova teoria entrava in competizione con la religione poichè il suo successo era la prova della capacità dellintelletto umano di scoprire i segreti del mondo, la realtà nascosta dietro lapparenza, senza laiuto della rivelazione divina. Anche molti scienzati in seguito, basarono le loro filosofie sul fatto che fosse impossibile una conoscenza "vera" , e che non potesse esserci conoscenza in nessun altro senso, se non in quello di conoscenza strumentale. Tutti i filosofi strumentalisti della scienza asseriscono che la formulazione di una descrizione vera del mondo è impossibile e, poichè non cè essenza occulta che le teorie scientifiche possano descrivere, concludono che queste teorie sono puri e semplici strumenti e ciò che può sembrare accrescimento della conoscenza non è altro che il miglioramento di certi strumenti. I filosofi strumentalisti rifiutano la teoria delle essenze e anche la dottrina che sostiene che lo scienziato possa riuscire a stabilire definitivamente la verità di tali teorie, oltre ogni ragionevole dubbio: infatti se una teoria è uno strumento non può rappresenta la realtà. Anche loro spesso chiamano "ipotesi " le teorie e lo stesso Osiander alla fine della sua prefazione ,scrive: "E per quanto riguarda lutilità delle ipotesi nessuna dovrebbe aspettarsi che dall astronomia venga fuori alcunchè di certo, perchè niente di questo genere potrebbe venire fuori". Lo Strumentalismo è un pensiero che ha esercitato una grande attrazione proprio perchè è semplice e la sua diffusione, probabilmente fu dovuta soprattutto allo spettacolare successo pratico delle sue applicazioni. Popper è critico verso lo Strumentalismo e replica che ci sono profonde differenze tra le teorie pure e le regole tecnologiche di calcolo a cui le ipotesi scientifiche, secondo questo significato, possono essere accostate, inoltre che lo Strumentalismo è in grado di dare una descrizione perfetta di queste regole, ma del tutto incapace di rendere conto delle differenze tra esse e le teorie. Inoltre per Popper linterpretazione strumentalistica non è in grado di rendere conto dei controlli autentici che sono tentativi di confutazione e, quindi, non rende conto del progresso scientifico, dal momento che non è in grado di dimostrare linteresse dello sci1enziato puro per la verità e la falsità. In contrasto con latteggiamento altamente critico che si richiede allo scienziato puro, latteggiamento proprio dello Strumentalismo è un atteggiamento di compiacenza di fronte ai successi delle applicazioni. Popper sostiene che la scienza può fare scoperte reali e prende posizione con Galileo (SB) contro lo Strumentalismo, in quanto lo scienziato tende sempre a una descrizione vera del mondo o di qualcuno dei suoi aspetti e a una spiegazione vera dei fatti osservati anche se le scoperte hanno spesso il carattere di congetture che, però, non le rende meno reali e significative in quanto sono tentativi altamente informativi riguardanti il mondo. Questi possono essere sottoposti a severi controlli critici, pur non essendo verificabili e quindi sono veri tentativi di scoprire la verità. Galileo segnò la rinascita della tradizione razionalistica, intesa come discussione critica. Nellambito di questa tradizione la scienza è tenuta in considerazione per il suo alto contenuto informativo e per la sua capacità di liberare la mente dalle vecchie credenze degli antichi pregiudizi, delle vecchie certezze, per offrirci nuove ipotesi.La scienza quindi, è tenuta in considerazione per la sua influenza liberalizzatrice; come una delle forze piu grandi che operino per la libertà umana. Ciò è dovuto al fatto che gli scienziati hanno creato congetture o teorie che sono in contrasto con il mondo dellesperienza, ma che sono tuttavia capaci di spiegarne alcuni aspetti. Galileo riconosce a Copernico il merito di avere osato andare oltre il mondo noto dei nostri sensi. Grazie a questi tentativi di spiegare il noto mediante lignoto si è potuto estendere il regno di ciò che è noto e questa è la forza liberalizzatrice della scienza. La teoria sostenuta da Galileo, che , in un primo momento aveva sconvolto le menti tanto da essere processato dallInquisizione e costretto a ritrattare gli insegnamenti, nel tempo, fu riconosciuto dalla Chiesa, cioè il nuovo"sistema del mondo copernicano" era più semplice del vecchio poichè è uno strumento più conveniente per i calcoli astronomici e per la predizioni e oggi non ha più nemici. Nessuno contrastava più la teoria matematica di Galileo, a patto che si mettesse in chiaro che il suo valore era soltanto strumentale. Il cardinale Bellarmino (SB)affermò che essa era una "supposizione" o una "ipotesi matematica" : una specie di trucco matematico"inventato o assunto allo scopo di abbreviare e facilitare i calcoli. In altre parole, non ci sarebbero state obiezioni se Galileo si fosse messo in linea con Andrea Osiander, il quale affermava che queste ipotesi non è necessario siano vere o verosimili, ma è sufficiente che diano luogo a calcoli che concordano con le osservazioni.
Relatore:
Filippo Antonelli