JOHN DONNE

L’Inghilterra, scossa dalle tensioni che porteranno alle due rivoluzioni e all’istituzione della monarchia costituzionale, offre con la poesia di John Donne (SB) e dei "poeti metafisici"(D) una delle esperienze di punta della letteratura barocca (D). La sua poesia propone un modello nuovo di interpretazione del mondo nell’esaltazione dei contrasti e insieme nella tendenza ad instaurare un collegamento costante tra gli oggetti della esperienza sensibile e il mondo della speculazione intellettuale e morale, attraverso la trascrizione degli oggetti e delle esperienze di vita nei termini astratti e nelle immagini emblematiche delle cose concrete.

Nato in un periodo in cui l’eroe era l’uomo di corte, invecchia in un’epoca in cui l’eroe è l’uomo di chiesa: la vita di Donne incarna questa transizione.

La passione del Rinascimento (D)per la posa eroica si traduce, in questo cortigiano mancato, nel ritratto che egli fece fare di sé, vivente, avvolto nel sudario.

Egli vive profondamente i problemi del suo tempo, che segna una svolta nella storia, con le innovazioni portate dal nuovo metodo scientifico e le controversie religiose.

In questo mondo in trasformazione, Donne oscilla tra l’unità cosmica del medioevo e il disordine, il caos e l’apparente collasso che è l’aspetto negativo dei nuovi indirizzi di pensiero che si andavano affermando.

Le sue poesie d’amore, scritte prima della fine del Cinquecento, ma pubblicate postume nel 1633 benchè circolassero manoscritte anche prima, segnano un nuovo punto di partenza nella lirica.

Caratteristica della "corrente metafisica" non è l’assenza di passione, come volevano i suoi denigratori, ma una mescolanza "sui generis" di passione e di pensiero, di sentimento e di raziocinio, "pensiero apprensibile dei sensi", ha detto T.S.Eliot.

L’arguzia e il concetto non restano freddi artifici inconciliabili con alcuna seria disposizione dello spirito, sono anzi così organici alle più alte espressioni dell’arte da non potersi definire come aspetto negativo.

L’ispirazione che altri poeti ricevono dalla diretta esperienza della vita, Donne la riceve da disquisizioni teologiche o etiche.

Del resto molto della stranezza che le età posteriori hanno scoperto nella poesia metafisica, può chiarirsi, se cerchiamo di renderci conto di quale debba essere stata la posizione di quei poeti, che vissero tra due mondi e due culture in un periodo di rivoluzione nella scienza.

Donne presenta appunto il caso più evidente di questa singolare posizione.

La sua cultura è per vari aspetti quello di un pensatore medievale; di qui la curiosa affinità che alcune sue poesie mostrano con quelle della età di Dante (SB) con la differenza che, mentre i poeti medievali credevano nelle teorie scientifiche e filosofiche, che accettavano come fondamentali, Donne vivendo in un’epoca di rivoluzione scientifica, non poteva non guardare con occhio scettico le idee del passato, pur non accettando del tutto il presente A questo proposito troviamo un interessante analogia fra Dante e Donne, per quanto riguarda l’uso, seppur con scopi differenti, del modello tolemaico. (ST)

Infatti in "The sun rising", Donne usa tale modello scrivendo: "This bed thy centre is, these walls, thy sphere", cioè, "qesto letto è il tuo centro, questi muri la tua sfera"; con l’intento di porre l’attenzione sulla stanza dei due amanti, oppure, "Shine her to us, and than art everywhere", cioè, "Brilla qui per noi, tu sei ovunque"; con l’intento di restituire al sole un po’ del suo prestigio sottolineandone il movimento. Analogamente, per quanto riguarda l’uso che ne fa Dante, la più famosa traduzione in termini letterari del modello tolemaico, è presente nel Paradiso, strutturato sulla base della cosmologia aristotelico-tolemaica. Nove cieli, sfere cristalline, ruotano intorno alla terra e sono abbracciate dall’empireo, cielo immobile di pura luce divina. La terra è una sfera immobile al centro dell’universo.

Nella sua conoscenza, Donne, da un lato aveva i Santi Padri e un curioso insieme di dottrine medievali, dall’altro Copernico (SB) e Brahe (SB) Galileo (SB) e Paracelso (SB).

Ecco quindi che troviamo nelle sue poesie un paesaggio rappresentativo, che rispecchia i cambiamenti del suo tempo e le innovazioni, con un repertorio di tante immagini simboliche d’arti umane ed occulte: globi, libri, sfere, bilance, clessidre, compassi e cannocchiali.

Donne non è stato un pensatore originale di per sé, ma l’atteggiamento del nuovo pensiero e il metodo della scienza nuova lo interessavano: egli trasporta infatti un po’ di quell’atteggiamento e di quel nuovo metodo nel campo della poesia; così ai bei sentimenti del petrarchismo, ormai scaduti a luoghi comuni, sostituisce l’osservazione minuta di piccoli fatti, che con la loro non convenzionalità, rivoluzionavano gli schemi accettati dalla lirica.

Un mondo come quello che formava il sostrato della sua poesia non avrebbe potuto trovare adeguata espressione nei calmi solenni, armoniosi schemi di un petrarchismo di maniera; la sua forma è infatti nervosa, dialettica e talvolta può pure sembrare rozza.

L’elemento logico s’intreccia curiosamente con la fantasia ingenua, ma questo "scontro" è di solito smorzato da riflessioni razionali.

Quello di cui Donne sembra infatti preoccuparsi è l’effetto d’insieme. Da questo punto di vista i canti del poeta presentano uno spiccato contrasto col genere di poesia scritta dal Marino(SB), sebbene si trovino concetti, e perfino gli stessi concetti nel Marino e in Donne.

Infatti Marino confessò apertamente essere fine del poeta la meraviglia e lo stupore del lettore attraverso l’uso della metafora (D), figura retorica che rappresenta una chiave di lettura di tutta la poesia barocca, mentre Donne quando provoca la meraviglia, lo fa col modo in cui opera la sua mente piuttosto che con la scelta della metafora.

Il gusto che egli prova, non è tanto quello della ricerca della verità, quanto quello dell’esercizio dell’ingegno.

Il Donne predicatore, come il Donne poeta si serve della cultura medievale, ma il cardine della sua fede è diverso:infatti la sua religione è quella di un uomo del ‘600 piuttosto che del medioevo, religione più psicologica che metafisica.

Infatti testimonianze del travaglio di un’anima ossessionata dal peccato, piuttosto che canti di fede, sono gli "Holy Sonnets", che con le loro paure, dubbi e travagli sono molto vicini ai sonetti religiosi di Michelangelo (SB).

In sostanza,la rivoluzione poetica di cui Donne fu protagonista, che si affianca con il progresso portato dalla rivoluzione scientifica, può così riassumersi: alla natura egli contrappone il suo mondo cerebrale, agli elementi sensuali, quali musica e colorito, la geometrizzazione logica e alla mitologia, le immagini e gli insegnamenti desunti dall’esperienza quotidiana.

Così nei suoi lavori e in particolare nelle poesie amorose, troviamo presenti motivi che evocano la magia (D), forse ispirati alla sua stessa ammirazione per Paracelso, famoso alchimista del periodo rinascimentale, come in "The sun rising".(verso 23: "Princes do but play us; compar’d to this, all honour’s mimic, all wealth alchemy", cioè: i principi fanno soltanto recitare la nostra parte, paragonato a questo, tutta l’imitazione dell’onore, tutta la ricca alchimia).

Ancora, troviamo in Donne l’amore vissuto come fusione di amore fisico e amore spirituale, oppure elementi mistici o carichi di sentimento religioso e, di grande importanza, il motivo della circolarità come espressione di armonia, in cui è facile notare l’influsso delle nuove scoperte scientifiche e delle nuove teorie sul movimento della terra.(vedi "rivoluzione copernicana" e "leggi di Keplero" (ST) )

L’emblema del compasso, una delle più famose metafore, presente in "A Valediction forbidding morning" rappresenta infatti l’esaltazione del motivo circolare, caro al rinascimento e alla perfezione espressa dall’arte nel periodo della controriforma.

Il compasso è infatti , attraverso l’unione delle sue gambe, simbolo di costanza di fronte ai cambiamenti, forse identificati con gli stessi portati dal progresso scientifico e, disegnando un cerchio, simbolo di armonia, esalta il motivo della perfezione (verso 25 "If they be two, they are two so as stiff twin compasses are two, thy soul the fixed foot", cioè: se gli amanti sono due, essi sono due così come le due gambe collegate di un compasso, verso 35: "thy firmness makes my circle just", cioè: la tua fermezza rende il mio cerchio perfetto).

In sostanza Donne è un cerebrale, un egocentrico privo di senso sociale, impedito dal suo stesso ingegno analitico e scientifico di accostarsi ai misteri della religione se non come a "rompicapi" intellettuali.

La sua stessa ossessione della morte non gli serve che per accentuare il suo esasperato egocentrismo, e non s’accompagna con un senso di simpatia per il comune destino degli uomini e delle cose.

Donne quindi rappresenta un intellettuale che guardando alle piccole cose del vivere quotidiano e proponendoci una nuova visione del mondo, considerato nella sua immensa vastità, concetto legato alle scoperte scientifiche come il cannocchiale, risulta essere fortemente influenzato dai cambiamenti portati dalla rivoluzione scientifica, pur portando ancora qualche concetto proprio del periodo rinascimentale e allo stesso tempo ponendo le premesse per lo sviluppo della poesia settecentesca con l’uso costante della ragione (vedi anche "Cartesio: le regole del metodo"), qualità spesso esaltata nel’700.

Incapace però di assimilare ogni tipo di esperienza, la sensibilità di Donne è quanto mai limitata ed è proprio perché le sue limitazioni sono in larga misura quelle del mondo intellettuale moderno, che egli ha incontrato tante fortuna nel nostro secolo.

Relatore:
Elisa Celicchi