Per arte fiamminga non si intende soltanto l'arte sviluppatasi a Bruges, a Gand e nei centri minori dell'antica contea di fiandra, ma anche quella fiorita nel ducato di Brabante, nel paese di Liegi e prfino nelle contee di Hainaut e di Artois, confinanti con la Francia: l'arte dei Paesi Bassi meridionali e dell'Olanda.
Le sue origini si perdono nel passato della civiltà di queste
terre. La curia vescovile di Liegi ad esempio, fu centro
artistico già intorno al 1000. L'arte monastica fiorì
largamente nei secoli seguenti e senza dubbio influì molto anche
nella produzione artistica delle
piccole corti feudali. Grande sviluppo e magnifica fioritura,
l'arte fiamminga ebbe poi quando le città acquistarono
importanza e i loro cittadini s'arricchirono e cercarono il lusso
della cultura e della bellezza. Di questo già le fonti storiche
parlano verso la fine del Duecento. Durante il Trecento si formò
e si affinò una vera e propria schiera di artisti.
Intorno al 1400 centro principale dell'arte fiamminga pare che sia stata la città di Tournai in Hainaut. Ivi fioriva Robert Campin con i suoi discepoli Jacques Daret e Roger de la Pasture (Van der Weyden). Presto l'attività degli artisti fiamminghi non bastò alle richieste, specialmente nel campo della pittura e poi anche nell'industria degli arazzi. Molti maestri accoresero nelle maggiori città e vi presero cittadinanza.
Nel '500 l'Olanda e le Fiandre si fecero centri artistici per eccellenza e anche centri di esportazione artistica (fabbriche di arazzi). Ma è durante il XVII secolo che assistiamo ad una straordinaria fioritura artistica, che presentò caratteri e tecniche innovativi e che fu espressione concreta di un mutato assetto sociale e politico.(ST)
Sia l'Olanda che le Fiandre infatti ci presentano una situazione favorevole allo sviluppo di un nuovo modello artistico del tutto particolare che non avrebbe trovato spazio in nessun altro stato europeo.
Nelle Fiandre, pur saldamenente dominate dalla Spagna e
perciò necessariamente cattoliche, l'aristocrazia cominciava a
trasformarsi in nobiltà di corte, abbandonando i suoi effettivi
poteri politici ed economici e lasciando spazio all'ascesa della borghesia (D).
Quest'ultima assumendo importanza e potere riuscì a far sentire
la sua influenza in campi che vanno ben oltre quello economico e,
anche nell'arte, che comunque mantenne un carattere ufficiale ed
un accento religioso a causa del restaurato cattolicesimo, si
pose come nuova committente, garantendo così maggior libertà
espressiva agli artisti.
In Olanda la situazione era ben diversa: dopo la costituzione delle Provincie Unite (1579) e la conseguente proclamazione d'indipendenza dalla Spagna si sviluppò una solida struttura economico-sociale fondata sulla classe borghese.
Durante tutto il Seicento il ceto mercantile divenne il
principale committente ed interlocutore degli artisti, (non la
Chiesa dunque) determinando così un'esplosione dell'arte nei
Paesi Bassi; arte che si allontanò sostanzialmente dai precedenti canoni
culturali ed espressivi.In primo luogo assistiamo alla caduta
di vincoli ecclesiastici e ad un graduale adeguamento delle forme
e degli strumenti artistici al gusto borghese. Ecco allora che il quadro di devozione scomparve nell'ambiente
protestante; le storie bibliche cedettero il posto ai soggetti
profani, tra cui erano privilegiati temi naturali quali paesaggi
o nature morte, ma anche ritratti collettivi,
scene della vita di ogni giorno, studi architettonici. Si
prediligeva la rappresentazione della realtà, colta
all'improvviso, in movimento, con uno sguardo attento ai
particolari e a nuovi aspetti della quotidianità. Il soggeto o
più spesso i soggetti dei ritratti ad esempio, non venivano
ripresi, come da tradizione, di fronte o di profilo, ma in
atteggiamenti vari, prestando attenzione alle caratteristiche
individuali dei volti, nel tentativo di cogliere e rappresentare
singolari stati emotivi. In tutto ciò è individuabile una
ricerca verista che distingue l'arte olandese dal barocco (D)di
tutta Europa.
Altro originalissimo elemento nell'arte figurativa olandse del XVII secolo fu l'utilizzo del piccolo formato; i quadri erano infatti di ridotte dimensioni perchè queste interessavano i privati borghesi che erano praticamente gli unici committenti.
Da questo punto di vista quindi la pittura ricevette un enorme
impulso e godette di uno sviluppo in
precedenza mai raggiunto, perchè l'esuberanza di capitali
presente nella borghesia olandese e la contemporanea
impossibilità di investimenti produttivi, condusse molte
famiglie agiate a spendere i loro averi nell'acquisto di quadri
per abbellire abitazioni e palazzi. Non bisogna però pensare che
il gusto della media e piccola borghesia fosse raffinato ed
evoluto e bisogna tener bene in conto che, se da principio
quest'aspetto fu un gran vantaggio per gli artsti che potevano
esprimere liberamente il loro genio, a lungo andare si trasformò
in un grave pericolo che fu addirittura fatale alla pittura
fiamminga di fine seicento.
Infatti il concetto di acquistare opere d'arte con il solo scopo di investire danaro, portò in fretta allo sviluppo di un commercio artistico di ingenti dimensioni in Olanda e altove, con gravi conseguenze per la qualità dei dipinti e la creatività degli artisti.
La richiesta di mercato anzitutto indusse il pittore a specializzarsi in um determinato genere, poichè il mercante gli richiedeva sempre opere del tipo che si dimostrava più adatto allo smercio, inoltre il quadro divenne un oggetto impersonale come ogni altra merce e l'artista si abituò a lavorare per una clientela ignota, trasformandosi progressivamente in un semplice artigiano e perdendo estro e fantasia.
Il Relatore:
Giulio Brugoni