L'ATOMISMO DEMOCRITEO IN RELAZIONE ALLA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

 

Lo scopo di questo lavoro è quello di individuare punti di contatto e convergenze tra l'Atomismo di Democrito, vissuto nel V secolo a. C., e quello straordinario evento verificatosi tra il XVI e il XVII secolo d. C. che è la Rivoluzione Scientifica; si cercherà di porre in evidenza l'influenza e il ruolo decisivo che la dottrina Democritea avrebbe potuto ricoprire nello sviluppo della scienza e della fisica moderna.

Il fulcro del nostro interesse è da individuare nella peculiarità della posizione assunta da Democrito nell'affrontare le problematiche comuni nella sua epoca. Innanzitutto dobbiamo sottolineare l'importanza che Democrito affida all'esperienza sensibile, la quale diviene per lui il punto di partenza dell'elaborazione intellettuale e che sarà il fondamento della rivoluzione scientifica e del metodo sperimentale . Non bisogna dimenticare comunque che Democrito pur riconoscendo l'importanza della sfera sensoriale come base per l'esplorazione razionale, affida a quest'ultima il compito di giungere alla verità tramite un processo di tipo speculativo; mentre la fisica moderna, muovendo dall'osservazione dei fenomeni naturali, ricerca la validità del costrutto logico ancora nella realtà, tramite la prova sperimentale.
Questo particolare atteggiamento di Democrito è da collegarsi strettamente con un'altra concezione fortemente originale che ci pone di fronte ad un nuovo modo di intendere la Filosofia e la ricerca; in Democrito troviamo la prima forma di Meccanicismo filosofico consistente nello spiegare le "cose" in virtù delle cause efficienti che le producono, nel chiedersi cioè come i fenomeni avvengano e non a quale
scopo.

Questo concetto di cui la scienza moderna si è appropriata, è il nodo principale che lega Democrito alla rivoluzione scientifica, perché è proprio il radicale mutamento di indirizzo dello studio e dell'interesse filosofico che dà l'avvio al nuovo modo di pensare e di concepire il fine della ricerca. Su questo punto dobbiamo concentrare la nostra attenzione, perché possiamo renderci conto che in Democrito esistono già le basi per lo sviluppo di un pensiero filosofico moderno e che, se la sua dottrina avesse preso campo nell’antichità, lo sviluppo della scienza sarebbe stato forse molto più rapido.

Questo però non avvenne, e le cause che hanno portato all’affermazione di modelli filosofici diversi dall’Atomismo sono molteplici e sono da ricercare nell’ambito dello sviluppo del pensiero attraverso i secoli, ma anche dei cambiamenti sociali e religiosi che hanno caratterizzato differenti epoche nell’antichità e soprattutto nell’Alto Medioevo.

Il pensiero di Democrito infatti, trova ben presto un illustre oppositore nella figura di Platone, che addirittura non fa nessuna menzione di lui nei suoi "Dialoghi". A Platone segue Aristotele, che elabora un pensiero filosofico in netta antitesi con l’Atomismo e che più volte all’interno della sua opera manifesta un forte dissenso nei confronti di tale dottrina. In seguito Democrito riceve una rivalutazione da pensatori quali Epicuro e Lucrezio che ne ripropongono la filosofia, anche se con intenzionalità diverse da quelle naturalistiche, soprattutto il primo; e infine subisce un netto rifiuto con l’affermarsi del Cristianesimo, che, dato il suo stretto legame con la filosofia Scolastica direttamente derivata dal pensiero aristotelico e platonico giunge a definire eretico l’Atomismo e quindi a bandirlo dalla cultura "lecita".

Soltanto con il Rinascimento e con l’età moderna l’Atomismo sarà riscoperto e rivalutato e tornerà ad ispirare filosofi e pensatori.

Altre importanti tesi dell'Atomismo fanno sì che questa dottrina possa essere considerata vicina al modo di pensare moderno, come la concezione della pluralità dei mondi e dell'infinità dell'universo (ST), che lo mette in relazione con il pensiero di Giordano Bruno (SB) e su cui si fonda la cosmologia moderna, ma anche dell'unità e omogeneità tra le realtà celesti e quelle sublunari (teoria che rimane sepolta fino al periodo rinascimentale, quando con la rivoluzione astronomica viene rivalutata ed accettata).

Molto importante è l'introduzione del concetto del vuoto inteso come qualcosa diverso dal non essere degli Eleati e infine, ultima ma di fondamentale importanza, la concezione di una realtà costituita da atomi e regolata nei fenomeni dal loro movimento e dal loro modo di rapportarsi, principio che, ripreso in tempi moderni, porterà all'elaborazione della fisica e della chimica moderne.

Relatore:
Giulio Brugoni