S. Miniato
Dopo
il Battistero è una delle più alte testimonianze dell'architettura romanica fiorentina.
Già esistente ai tempi di Carlomagno, fu ricostruita dal vescovo Ildebrando dopo il 1018
e completata anche nella parte decorativa solo al principio del sec. XIII.
La facciata, iniziata nel XII sec. e conclusa all'inizio del XIII, ha il tipico paramento
fiorentino in marmo bianco e verde di Prato a scomparti geometrici. Nella parte inferiore
ci sono cinque arcate cieche nelle quali si aprono i tre portali.
Sulla cuspide del frontone, decorata da nove archetti sormontati da figure simboliche
intarsiate del tredicesimo secolo, fu collocata nel 1401 un'aquila in rame dorato, simbolo
dell'Arte di Calimala .L'interno, in alcune parti restaurato, è diviso in tre navate. I
capitelli sono in marmo e in laterizio.
La navata centrale ha il pavimento diviso in riquadri marmorei.
In fondo alla navata, l'elegante Cappella del Crocifisso di Michelozzo (1448), con volta realizzata da Luca della
Robbia.
La Cappella
del cardinale di Portogallo, a croce greca, fu costruita da Antonio Manetti, allievo del
Brunelleschi. La volta è rivestita da piastrelle che formano un motivo a dadi, ed è
decorata da Luca della Robbia.
A destra della chiesa troviamo il Palazzo dei Vescovi, residenza estiva
dei vescovi fiorentini fino al 1553, quando fu utilizzato come caserma dalle truppe
spagnole di Cosimo I. Nel 1594 fu incorporato nel convento di S.Miniato. Il Palazzo fu
iniziato nel 1295 dal vescovo Andrea de' Mozzi e completato nel 1320. Molti ambienti
conventuali furono realizzati ad opera delle maggiori botteghe fiorentine, fra cui quella
di Bernardo Rossellino
Oltre il palazzo si trova la Fortezza, realizzata in pochi mesi sotto la direzione di Michelangelo e costruita stabilmente nel 1553 ad
opera di Francesco da Sangallo.
Nel recinto della fortezza si trova il Cimitero monumentale, detto delle
Porte Sante, realizzato a partire dal 1865 su progetto di Mariano Falcini. |