L'esclusa
1893:
Pirandello scrive il romanzo Marta Ajala (poi L’esclusa).
1901: Anno di pubblicazione a puntate sulla rivista
La
Tribuna.
1908 Anno di pubblicazione in volume.
Il
romanzo è strutturato in due parti simmetricamente uguali: la prima è
ambientata in un piccolo paesino della Sicilia, dove predominano norme
e consuetudini, privilegi e pregiudizi tipici della massa priva di un proprio
libero arbitrio e dominata da norme esteriori e oppressive, che non tengono conto
dei sentimenti della persona individualmente presa; la seconda invece si svolge
a Palermo, se pure in presenza di altre norme che regolano l’esistenza della
massa, prevalgono gli spazi chiusi, simbolo di un diverso modo di pensare e
concepire la vita degli abitanti di una grande città.
Un
giorno Marta Ajala viene sorpresa dal marito Rocco Pentagora mentre sta leggendo
una lettera d'amore che le aveva scritto un giovane del paese, Gregorio
Alvignani; viene scacciata di casa, sconvolgendo la tranquillità non solo della
propria unione, ma anche della famiglia degli Ajala. Il padre di Marta per il
dolore si rinchiude in se stesso, abbandona gli affari, che vanno in malora, e
nel giro di qualche settimana muore di crepacuore: restano tre donne sole, una
madre (Agata) e due figlie (Marta e Maria). Il fallimento dell'impresa paterna
mette sul lastrico le tre donne, che sono costrette anche a lasciare la casa,
trovando qualche aiuto in una vecchia e sfortunata amica, isolata dalla sua
società per uno “sbaglio che aveva commesso in gioventù”.
Marta
cerca lavoro; vince un concorso per insegnare nel collegio che lei stessa aveva
frequentato da ragazza, ma non può prenderne possesso per le chiacchiere
della gente, che si rifiuta di avere come maestra delle proprie figlie
un'insegnante sulla quale pende l'accusa infamante del tradimento del vincolo
coniugale. Per intervento di Gregorio Alvignani, che nel frattempo era diventato
senatore del regno, Marta ottiene un posto in un collegio di Palermo, dove si
trasferisce con la madre e la sorella.
A Palermo tre professori si innamorano invano di lei, Attilio Nusco, Pompeo
Emanuele Mormoni e Matteo Falcone, che, ciascuno a proprio modo, cerca di
manifestarle il proprio amore.
Sempre a Palermo incontra l’Alvignani, dal quale Marta si fa sedurre, credendo
di amarlo e restando incinta. È una nuova situazione per entrambi, di fronte
alla quale l'Alvignani si sente impreparato e timoroso di perdere non soltanto
la reputazione ma anche la condizione sociale e politica che si era venuto
costruendo.
Una sera Marta viene chiamata ad assistere una donna morente: è la madre di
Rocco Pentagora, che vive da sola a Palermo, anche lei scacciata in gioventù
dal marito, che aveva creduto di essere tradito dalla moglie. Marta informa
Rocco, che accorre, ed entrambi assistono all'agonia della donna, che muore
rassicurata dell’unione “felice” dei due.
Rocco
ama ancora Marta e le chiede di ritornare a casa a vivere con lui, ma una cosa
complica la situazione: la donna gli confessa di aspettare un bambino.
Marta
non più innocente ritornerà alla fine col marito, dopo che innocente era stata
scacciata.
(relazione)