Case coloniche

L'abitazione rurale della pianura della Valtiberina sorge direttamente sul podere, coltivato, fino al momento dello sviluppo industriale e dell'esodo dalle campagne, secondo il tradizionale contratto della mezzadria. Il piano, con le sue concrete possibilità di irrigazione, è piuttosto ricco e l'attività del contadino, (vedi anche attività artigianali) responsabile e partecipe della conduzione del fondo, è volta ad una produzione promiscua che va dal grano alla vite, i cui filari di solito delimitano gli appezzamenti di terreno, dal granturco al tabacco, coltivazione ancora assai fiorente e redditizia in questa zona proprio per la presenza del Tevere, e ad altri vari prodotti.

La casa di pianura, abitata da un nucleo spesso plurifamiliare ma non eccessivamente numeroso, è formata da un edificio di abitazione che comprende anche le stalle, la cantina, il granaio - di solito una stanza sotto tetto - ed altri ambienti di servizio a pian terreno, come ripostigli di attrezzi rurali o lo spazio per il trinciaforaggi.
A questo corpo principale si affianca il fienile e/o l'essiccatoio per il tabacco. Di solito le scale sono esterne per motivi climatici, ma possono essere anche interne. Precisamente, il tipo di abitazione con scale interne, in pianura, strutturato con:

- corpo dell'edificio allungato;

- stalla al piano terreno con porta separata;

- ripostiglio per attrezzi annesso all'abitazione e aperto sulla facciata con un grande arco;

- cucina al primo piano da cui si accede con un grande arco.

Questo tipo di abitazione, dunque, è considerato tipio dell'alta valle del Tevere nella zona di contatto con l'Umbria.

Un elemento costante è la loggia che si apre sulla facciata della casa, sia che si presenti con una stanza dalle grandi finestre arcuate, sia che si apra in cima alla scala esterna; da essa di solito si accede direttamente alla grande cucina dov'è sempre il focolare. Non manca mai il forno nel sottoscala. Le altre stanze sono tutte o quasi adibite a camere da letto.

La casa di pinura e coperta con tegole e coppi, non con pietre, che si usano invece nelle case di montagna: un elemento coloristico, il bruno dei laterizi, di grande effetto in mezzo al verde e ai colori della pianura dati dalle coltivazioni.

Le classiche colombaie, le torrette che sormontano le case coloniche, si vedono raramente nella nostra valle e rari sono anche i fori praticati sulle pareti delle case. Per i colombi di solito ci sono vecchie cassette o panieri appesi al tetto del capanno.

Davanti c'è la grande aia per i pagliai e per i grossi lavori dei campi. Vi scorrazzano gli animali di casa e i bambini; a fianco il capanno e, un po' più lontano la concimaia.

Quello sopra descritto è il tipo standard della casa della pianura del Tevere. Come si pùo immaginare, non si incontra spesso questa immagine "da manuale"; è vero invece che in ogni casa c'è sempre qualcosa che la persononalizza: il condizionamento di una struttutra preesistente, un'anomalia, un corpo dell'edificio che si evidenzia per un particolare, un porticato non completato... La necessità, il bisogno del momento, hanno condizionato l'evoluzione dell'edificio che può risultare formata di più parti aggiunte in un insieme armonioso in maniera stupefacente, a riprova di un perfetto equilibrio tra l'uomo e l'ambiente in cui lavora e vive.