ITALO SVEVO

1861  Ettore Schmitz, in arte Italo Svevo, nasce a Trieste il 19 dicembre da genitori ebrei.
1873-78  Studia, insieme al fratello Elio, in un collegio tedesco in Baviera e si avvicina ai classici della letteratura e alla musica.
1880-85 In seguito a dissesti finanziari del padre, Svevo è costretto a impiegarsi presso una banca di Trieste, dove lavorerà per diciannove anni. Nella stesso tempo comincia ad occuparsi di teatro e scrive anche alcune commedie. Aderisce alle teorie positivistiche e al socialismo.
1885-92  Di questi anni è l’amicizia con il pittore Umberto Veruda e la relazione con Giuseppina Zergol, l’Angiolina di Senilità. Scrive commedie e racconti, come Una lotta e L’assassinio di via Belpoggio (1890) e lavora al romanzo intitolato dapprima Un inetto, poi Una vita (1892). Nello stesso anno muore il padre e incontra la cugina Livia Veneziani, che sposerà quattro anni dopo.
1898    Pubblica il suo secondo romanzo Senilità.
1906-07  Prende lezioni di inglese da Joyce, che diventa suo amico.
1908-10  Legge Freud e si interessa di psicoanalisi.
1915-18  Salva la fabbrica di famiglia e nel 1918 traduce, insieme al nipote uno scritto di Freud, probabilmente Il sogno.
1919-22 Comincia a collaborare al quotidiano “La Nazione” e a scrivere La coscienza di Zeno.
1923 Pubblicazione di La Coscienza di Zeno.
1924-26 Riscuote successo nella critica, soprattutto grazie all’appoggio di Joyce e di Montale. Scrive nel frattempo racconti e commedie, quali Una burla riuscita, Corto viaggio sentimentale, La rigenerazione.
1926-28 Comincia a lavorare ad un quarto romanzo, mai compiuto. In seguito ad un incidente d’auto muore l’11 settembre 1928.