Poco prima della sua morte nel 1937, Rutherford affermò
che "la prospettiva di ricavare energia utile dagli atomi mediante i processi di
trasformazione artificiale non sembra molto promettente". Sebbene la sua intuizione
nelle questioni scientifiche fosse stata quasi sempre infallibile, di lì a pochi anni una
serie di progressi scientifici e tecnologici dimostrò che quella sua particolare opinione
era errata in misura sbalorditiva.
Nel 1939, il radiochimico tedesco Otto Hahn bombardò un campione duranio con
neutroni lenti ed eseguendo accurate analisi sul materiale ottenuto trovò fra i prodotti
il bario radioattivo (Z=56). Ma come si poteva formare un elemento così leggero
dalluranio? A questo punto alcuni fisici tedeschi avanzarono lipotesi che
lassorbimento dei neutroni da parte delluranio producesse una scissione (o
appunto fissione) del nucleo
in due frammenti leggeri:
U(Z=92)+n Ba(Z=56)+Kr(Z=36)
Si trattava di un nuovo e sorprendente tipo di reazione nucleare. Questa scoperta
dimostrò che, invece dello scambio di solo alcuni nucleoni fra la particella incidente e
il nucleo bersaglio, il nucleo dell'uranio poteva essere diviso in 2 parti massive.
Nella reazione si libera un enorme quantità di energia che deriva dalla trasformazione di
massa in energia secondo la nota relazione di Einstein:
E=Dmc2
Più precisamente, la quantità di energia E che si libera corrisponde alla
differenza tra la somma dellenergia di legame dei nucleoni degli atomi risultanti e
lenergia di legame dei nucleoni costituenti latomo di partenza.
Nella reazione di fissione si liberano 2 o 3 neutroni per ogni atomo che si spezza; se
questi determinano a loro volta altre reazioni (reazioni a catena), questo processo
si sviluppa in progressione geometrica e si ha un tal numero di fissioni al secondo da
provocare unesplosione nucleare. Tale fenomeno però, si verifica soltanto quando la
massa delluranio si trova al di sopra di una data massa detta massa
critica. Per fare avvenire unesplosione nucleare (bomba atomica) si portano a
contatto, con un dispositivo automatico a tempo, due masse subcritiche di 235U,
in modo da creare in quel certo istante una massa critica che esplode.
(a) Reazioni di fissione a catena,
controllate: un neutrone prodotto in ogni fissione innesca la fissione successiva. Uno oppure due neutroni prodotti escono dal sistema, poiché vengono attivati dal moderatore. (b)
Reazioni di fissione a catena, incontrollate. Il |
Enrico Fermi (1901-1954) nel 1942, scoprì, con geniale intuizione, che si potevano
utilizzare dei moderatori (barre di grafite) per controllare le reazioni a catena
di fissione nucleare, realizzando così la prima pila atomica, precursore dei più
moderni reattori nucleari.
All'interno dei reattori nucleari infatti, si introduce nella massa del materiale fissile
una sostanza che assorba i neutroni (ad esempio grafite, cadmio, ecc) in modo da
rallentare la reazione. Il reattore viene dotato di un circuito di raffreddamento e il
calore estratto viene utilizzato per produrre vapor acqueo che mettendo in moto le
turbine, nelle cosiddette centrali nucleari,
darà origine a energia elettrica.
Possiamo quindi dire che grazie alla reazione di fissione nucleare, luomo è
arrivato a:
- Costruire la bomba atomica a fissione
- Sfruttare lenergia nucleare da fissione nelle centrali nucleari.