In una centrale nucleare o reattore analogamente a quanto avviene in una centrale
termica alimentata da combustibili tradizionali, lenergia termica viene trasformata
in energia meccanica e quindi in energia elettrica. Lenergia termica tuttavia,
anziché provenire da olio combustibile o da carbone, è fornita dalla fissione dei nuclei
di atomi di uranio che ha luogo nel reattore nucleare.
Il calore così generato serve a produrre vapor dacqua ad alta pressione; questo
espandendosi nella turbina fa ruotare un alternatore che a sua volta genera energia
elettrica.
La fissione ha 3 effetti principali:
- Il nucleo di uranio si spezza in più frammenti, detti "prodotti di fissione";
- Si producono contemporaneamente in media altri 2,5 neutroni che permettono di mantenere la "reazione a catena"
- Si genera una notevole quantità di calore.
Il calore prodotto negli elementi di combustibile che contengono luranio, viene
asportato dallacqua che si trasforma in vapore. Questo, dopo lespansione nella
turbina, passa in un condensatore raffreddato con acqua prelevata da un fiume e
riconvertito in acqua, la quale viene nuovamente inviata nel reattore. Il circuito
acqua-vapore risulta così un circuito chiuso, completamente indipendente dal circuito
dellacqua prelevata dal fiume.
Segue uno schema di 2 diversi reattori nucleari uno "ad acqua in pressione"
(PWR, pressurized water reactor), laltro "ad acqua bollente" (BWR, boiling
water reactor).
(a) Schema di un reattore nucleare ad
acqua in pressione (PWR Pres- surized Water Reactor) |
(b) Schema di un reattore nucleare ad acqua bollente (BWR, Boiling Water Reactor) | ||
Un reattore nucleare, in ogni caso, utilizza l'energia
liberata nelle reazioni di fissione per riscaldare l'acqua del reattore, trasformandola in
vapore, capace di mettere in moto una turbina. Nel reattore (a), l'acqua del circuito primario (reattore + pressurizzatore + scambiatore di valore) serve non solo a vaporizzare l'acqua del circuito secondario, ma anche al raffreddamento del nocciolo. Nel reattore (b), la turbina è alimentata sia dal vapore che arriva direttamente al nocciolo, sia da quello dello scambiatore. |
Nel nocciolo del
reattore possono essere presenti sostanze fertili, cioè sostanze non fissili, ma
che lo diventano per reazione con i neutroni. In alcuni reattori, anche se poco numerosi,
non vengono introdotti moderatori e si utilizzano quindi neutroni veloci; tali reattori si
dicono autofertilizzanti, in quanto impiegano nuclidi non fissili direttamente, ma
che lo divengono in seguito a reazione con i neutroni veloci impiegati. A seconda del tipo
di "combustibile", il reattore si definisce a uranio naturale, a uranio
arricchito (viene aumentato il contenuto percentuale di 235U nel minerale), a
plutonio, a uranio-233, ecc.
Quando nel reattore luranio-235 scende a valori molto bassi, variabili a seconda del
tipo di impianto, luranio deve essere sostituito. Sorge quindi il problema delle
scorie radioattive, che devono essere isolate dallambiente fino a quando non sia
ultimato il decadimento degli isotopi instabili, e per alcuni di essi tale periodo può
essere di migliaia di anni o anche più.
Una centrale da 1000 megawatt produce 3m3 di scorie lanno. Purtroppo non
si è ancora trovata una soluzione definitiva a questo spinoso problema. In Italia le
scorie accumulate fino a oggi, circa 10.000 m3, in gran parte non hanno ancora
una sistemazione stabile e si trovano in piscine di raffreddamento vicino alle centrali
stesse o in depositi provvisori, racchiuse in fusti speciali.
Si sono studiate varie soluzioni: ricoprire le scorie con depositi di argilla di almeno
200 m o di granito di almeno 1000m ; se le formazioni sono sottomarine, pare siano
sufficienti 40-50m di spessore.
Negli anni 70, nelle acque dellatlantico a ovest della Francia, sono state
depositate circa 100.000 t di materiale radioattivo proveniente da Francia, Belgio,
Italia, Gran Bretagna, Germania, Svezia, Olanda, Svizzera. Molte sono comunque le
polemiche e le posizioni assunte su questo problema, così come sul problema della
sicurezza delle centrali nucleari, che possono dare origine a inconvenienti e incidenti,
dovuti a guasti negli impianti o a errori umani nelle attività legate al loro
funzionamento. Uno dei casi più gravi è quello in cui si ha la fuoriuscita di materiale
radioattivo nellambiente esterno.
I 2 incidenti più noti di questo tipo sono quello della centrale di Three Mile Island
negli Stati Uniti (1979) e quello di Cernobil in URSS (1986).