Uso irriguo e potabile

Piano Generale Irriguo riferito alla Valtiberina tosco-umbra

La condotta adduttrice che dall’invaso di Montedoglio si dirige verso la Val di Chiana è interrotta per motivi di spazio, mentre si segue agevolmente il percorso del sistema di adduzione con i relativi laghi di compenso, che dalla diga si spinge verso gli estremi meridionali del Comune di Città di Castello.

Nella Valtiberina è in fase di funzionamento il piano irriguo relativamente ai lotti 1 e 3.

In via definitiva la Valtiberina Tosco-Umbra dovrebbe essere alimentata, per motivi di quota, da un invaso sul torrente Singerna, nei pressi di Anghiari. In realtà è ragionevole pensare che non si arriverà mai a questa soluzione perchè i lavori per la posa delle opere presso il Singerna non sono affatto iniziati richiedendo dei costi troppo elevati.

La condotta adduttrice principale che porterà acqua al territorio umbro è sotterranea, fatta con tubi di cemento armato precompresso del diametro di circa 180 cm. e dovrebbe avere uno sviluppo totale di circa 25 Km, dirigendosi fino agli estremi meridionali del Comune di Città di Castello per alimentare circa 12.000 ettari di territorio tramite 13 laghetti di compenso giornaliero. Sono stati per ora realizzati nove laghetti e un primo tratto della condotta adduttrice principale lungo oltre 15,5 Km. E’in via di ultimazione il tronco terminale con gli ultimi tre serbatoi.

In attesa del completamento delle opere relative al programma di servizio irriguo della Valtiberina, per ora nelle nostre zone, l’acqua utilizzata per tale scopo è quella che arriva dall’invaso di Montedoglio. lnfatti, l’acqua che proviene dalla diga viaggiando nella condotta adduttrice che dovrebbe portarla in Val di Chiana ( per ora la condotta è utilizzata solo per servire la zona aretina), viene intercettata da un pozzo che è stato costruito presso Albiano, vicino ad Anghiari. Da qui l’acqua viene pompata in un serbatoio per poi andare ad irrigare solo una parte dei settori della Valtiberina dove è stato effettuato il riordino fondiario, cioè i lotti 1 e 3. Per questo motivo, presso Montedoglio è prevista anche la costruzione di una piccola centrale idroelettrica che avrebbe lo scopo di compensare il consumo di corrente utilizzata per consentire l’uso irriguo dell’acqua dell’invaso con il sistema di pompaggio localizzato ad Albiano.

Per realizzare una parte del programma irriguo, tra il 1981 e il 1992 è stato costruito uno sbarramento in calcestruzzo sul torrente Sovara con un secondo tronco di derivazione, lungo 8,700 Km, che dalla verticale sotto il Sovara arriva fino al torrente Chiassaccia: questa galleria dovrebbe servire per l’adduzione verso la Val di Chiana. Il lago formato dallo sbarramento dovrà avere una superficie di soli 25.000 mq. con una capacità di 167.000 mc. ma potrà garantire oltre che l’accumulo temporaneo di parte dell’acqua che proviene dal torrente, anche la loro deviazione, con un pozzo di presa subito a monte della diga, dentro la galleria che viene da Montedoglio perchè le acque possano essere lì immagazzinata in un più capace serbatoio .

La diga sul Sovara è stata completamente realizzata e così pure il secondo tronco della galleria di derivazione per l’adduzione verso la Val di Chiana, un altro tronco dell’adduzione primaria è stato finito solo in parte; sono per ora pronti i collegamenti soltanto verso i primi tre laghetti di compenso giornaliero destinati ad alimentare per caduta naturale circa 3.700 ettari della piana aretina.
Passando attraverso i monti della Libbia, la galleria di valico che viene dall’invaso di Montedoglio sboccando in località Chiaveretto, è destinata a convogliare nei mesi estivi una portata di 14,2 mc/sec fino alla Val di Chiana e poi attraverso condotte in pressione fino al Trasimeno e al lago di Chiusi. Alla fine dell’opera, lungo i canali adduttori principali sono previsti 45 serbatoi di compenso

giornalieri collegati con le condotte tubate per i vari distretti irrigui.

Uscita sulla Chiassaccia della galleria di profondità proveniente dall’invaso sul Sovara

La posizione della diga di Montedoglio ad una quota superiore di 100 metri rispetto alle parti più basse della Valdichiana favorirà l’arrivo dell’acqua agli idranti con una pressione naturale compresa tra le 2,5 e le 5 atmosfere.

Le strutture create sul Sovara però, non sono ancora utilizzate, infatti, la Val di Chiana non ha ancora il previsto servizio irriguo. Per ora una parte dell’acqua che proviene da Montedoglio, passando attraverso la stessa galleria di derivazione che poi approvvigionerà anche la Val di Chiana, è convogliata sul torrente Chiassaccia e serve ad irrigare il bacino di Arezzo; dall’anno prossimo queste acque andranno, viaggiando direttamente in condotta, da Montedoglio verso i tre laghetti di compenso situati non lontano da Arezzo, e potranno essere utilizzate nella zona anche per uso potabile.

vedi anche riflessioni (riordino fondiario)