Commercio Cinque e Seicentesco

Verso la metà del Quattrocento non esiste ancora un'economia a livello mondiale; tuttavia in poco più di cinquanta anni, all'incirca fra il 1480 e il 1550, la superiorità europea diviene schiacciante su ogni altra parte del mondo. le navi europee, in primo tempo portoghesi e spagnole, poi anche inglesi e francesi, toccano gran parte delle terre del globo, aprendo rotte di grande importanza politica ed economica. Alle esplorazioni sono seguite le conquiste e il controllo delle principali linee di traffico del pianeta. Viene infittirsi sempre più la rete finanziaria e commerciale è ormai nelle mani degli europei. La scoperta e la conquista di nuovi spazi modificano profondamente alcuni aspetti della storia della umanità. Entrano in contatto mondi sino a quel momento sconosciuti e lontani: ma è una situazione in cui prevalgono rapporti di forza, perché l'Europa tende ad assumere il controllo di gran parte della Terra; inizia così uno sfruttamento non solo dei territori ma anche delle popolazioni locali, che portano effetti negativi come la tratta degli schiavi.
Il commercio, nel significato di scambi con gli Stati stranieri e concorrenti, è ritenuto principale fattore della prosperità della nazione, l'unico in grado di garantire ricchezza, potere e forza. Tra il XVI e il XVII secolo l'esplosione delle attività bancarie e finanziarie non è altro che il riflesso della travolgente espansione del commercio.

Luoghi: il Mediterraneo, soprattutto nei primi decenni del Cinquecento, mantiene una posizione preminente. L'Europa centrale, attraversata da una fitta rete di canali e di strade, è la via di transito privilegiata per le merci in viaggio tra Mediterraneo ed Europa del Nord. Nel Baltico e nel Mare del Nord, convergono i traffici della Russia, della Germania settentrionale, dei Paesi Bassi e dell'Inghilterra.

Mezzi di trasporto: i mezzi di trasporto sono ancora assai lenti e difficoltosi. I trasporti via terra sono resi difficoltosi da il gran numero di posti di controllo, di dogana, di balzelli, sbarramenti, giurisdizioni imposti dai tanti signori locali. Si impone sempre più il trasporto per mare. domina la nave progettata dai cantieri olandesi, il Fluyt, nave mercantile di poco costo, senza armamenti, capace di stivare e trasportare grandi quantitativi, con costi di esercizio relativamente bassi.

Moneta: nel 1600 è la moneta a diventare misura dello scambio; ad essa  viene attribuita  la sua importante  funzione di scambio, ossia la capacità di sostituirsi a ciò che ha un prezzo. E’ l'epoca del cosiddetto Mercantilismo, in cui la moneta diventa lo strumento di rappresentazione e di analisi delle ricchezze e viceversa fa delle ricchezze il contenuto rappresentato dalla moneta. Il valore della moneta non è più dato dal metallo con cui viene coniata ma dal fatto di essere segno stimativo. La moneta inoltre può circolare con facilità e la circolazione e lo scambio ne definiscono il rapporto con la ricchezza. Linfa vitale del complessivo sistema degli scambi, la moneta trasforma il metallo in un utile strumento di una economia che sa rendersi duttile alle mutate condizioni sociali e culturali.

Prodotti: nell'aria del Mediterraneo i principali generi alimentari scambiati sono: grano, sale, vino, formaggi, uva secca, zucchero e spezie. Per quanto riguarda le materie prime viaggiano: lana, cotone, rame, stagno e piombo. Nell'Europa centrale circolano soprattutto metalli e prodotti derivati. Sul Mar Baltico si trattano in particolare merci di uso quotidiano, come stoffe di lana, pellicce e legname. Infine lungo le coste dell'Atlantico viaggiano le merci più varie, da quelle più essenziali, come i prodotti alimentari, ai manufatti di gran lusso.

Fonti:
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Nella storia di Carlo Cartiglia
- http://www.intermarx.com/ossto/coglitore.html