UMBERTO BOCCIONI: FORME UNICHE DELLA CONTINUITA' NELLO SPAZIO

"Il gesto per noi non sarà più un movimento fermato del dinamismo universale: sarà decisamente la sensazione dinamica eternata come tale ... E, talvolta, sulla guancia della persona con cui parliamo nella via noi vediamo il cavallo che passa lontano. I nostri corpi entrano nei divani, e i divani entrano in noi, così come il tram che passa entra nelle case, le quali a loro volta si scaraventano sul tram e con esso si amalgamano"
Da Il manifesto tecnico della pittura futurista (1910)


Auspicando la distruzione dei musei, Marinetti parlava anche agli artisti, invitandoli a liberarsi dal passato. Il Futurismo fu un tipico movimento d'avanguardia: un movimento, cioè, di rottura drastica e totale nei confronti dell'arte e della cultura del tempo, rispetto alle quali si configurò come antitesi, come forza distruttrice.
Umberto Boccioni è  uno  dei  primi  ad  aderire  al  movimento  futurista  di Marinetti, all’indomani della pubblicazione del Manifesto. Svolge un ruolo determinante nella redazione dei due manifesti pittorici del  1910  e  firma  il  Manifesto  tecnico  della  scultura futurista. Inoltre, partecipa attivamente alle manifestazioni pubbliche del  movimento  e  probabilmente  all'orientamento  generale delle imprese futuriste. L'arte di Boccioni e degli altri autori futuristi tenta di annullare la materialità dei corpi, realizzando una compenetrazione fra oggetto e ambiente circostante. La scultura permetteva di sperimentare con la massima evidenza plastica la scomposizione ed espansione delle forme dell'oggetto nello spazio.
Il bronzo intitolato Forme uniche della continuità nello spazio è stato scolpito da Boccioni nel 1913. L'opera intende dimostrare in quale modo sia possibile rappresentare il rapporto tra una figura che si muove e lo spazio in cui essa si muove, in modo che l'uno e l'altra costituiscano una forma unitaria. Un corpo in moto è plasticamente diverso da un corpo statico e per questo l'artista ha gonfiato i muscoli delle anche, ha accentuato le masse muscolari del petto e ha posto in evidenza la forza esercitata dall'atmosfera sui polpacci mediante prolungamenti dinamici: è un esempio che indica la continuità del movimento in atto, e non semplicemente una forma statuaria, attraverso il gioco dei muscoli e quindi della forza corporea.
La continuità è per l'autore il superamento dei concetti di suddivisione e di ripetizione delle immagini; la forma unica è la sintesi delle tre dimensioni, una sorta di quarta dimensione che è una continua proiezione di forme e forze nel loro infinito svolgersi nello spazio e nel tempo. L'opera è testimonianza altissima della straordinaria capacità di Boccioni di creare col suo lavoro una nuova modernità, inserendosi in un percorso di ricerche plastiche.
Boccioni realizza, con il bronzo, una scultura che, con le sue masse costantemente in movimento e con le linee che esse suggeriscono, cela in sè, in un unico corpo, la sintesi di articolazione fissata nell' "Espansione spiralica" e la sintesi carnosa insita nei "Muscoli in velocità", che si uniscono in una costruzione perfetta. Le qualità sopra esposte si intrecciano tra loro nell'analisi del dinamismo umano.  "Forme uniche della continuità nello spazio", sintetizza il pensiero formulato dal suo creatore, secondo il quale l'immagine deve essere "una manifestazione dinamica della forma, la rappresentazione dei moti della materia nella traiettoria che ci viene dettata dalla linea di costruzione dell'oggetto e della sua azione".

Scheda tecnica:

Titolo: Forme uniche della continuità nello spazio

Autore: Umberto Boccioni

Data esecuzione: 1913

Collocazione: Milano, Galleria d'arte moderna

Tecnica: scultura su bronzo

Dimensioni: cm. 110,5


  La scultura di Umberto Boccioni è stata scelta come l'opera che verrà raffigurata su una delle facce delle monete da 20 euro cent che circoleranno in Italia (Decreto Ministeriale del 29/04/99 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20/05/99).

 

Relatore: Marco Bragagni.