Ein Lied von den KZ

Paul Celan war im Jahr 1920 in Rumänien geboren. Er stammte aus einer Familie deutschsprachiger Juden. Von 1941 lebte er mit seiner Familie im Ghetto. Ein Jahr später wurden seine Eltern in einem KZ ermodet. Er selbst konnte aus einem Arbeitslager fliehen. 1948 siedete er nach Paris über, wo er als Übersetzer aus dem Russischen, Französischen, Italienischen und freier Schrifsteller lebte.1952 erschien die Gedichtsammlung Mohn und Gedächtnis. Im April 1970 beging Celan Selbstmord in der Seine.

Un canto dal KZ

Paul Celan è nato nel 1920 in Romania. Egli proviene da una famiglia ebrea di lingua tedesca. Dal 1941 egli visse insieme alla sua famiglia in un Ghetto. L'anno successivo i suoi genitori furono deportati in un campo di concentramento. Egli stesso riuscì a fuggire da un campo di lavoro. Nel 1948 si trasferisce a Parigi dove lavora come traduttore dal russo, francese e italiano e come libero scrittore. Nel 1952 compare la raccolta di poesie Papaveri e Memoria. Nell'aprile del 1970 Celan si suicidò.

Todesfuge

Schwarze Milch der Frühe wir trinken sie abends
Wir trinken sie mittags und morgens wir trinken sie nachts
Wir trinken und trinken
Wir schaufeln ein Grab in den Lüften da liegt man nicht eng
Ein Mann wohnt im Haus der spielt mit den Schlangen der schreibt
Der schreibt wenn es dunkelt nach Deutschland dein goldenes Haar Margarete
Er schreibt es und triff vor das Haus und es blitzen die Sterne
Er pfeift seine Rüden herbei
Er pfteift seine Juden hervor lässt schaufeln ein Grab in der Erde e
Er befiehltb uns spielt auf nun zum Tanz

Schwarze Milch der Frühe wir trinken sie abends
Wir trinken sie mittags und morgens wir trinken sie nachts
Wir trinken und trinken
Ein Mann wohnt im Haus der spielt mit den Schlangen der schreibt
Der schreibt wenn es dunkelt nach Deutschland dein goldenes Haar Margarete
Dein aschenes Haar Sulamith wir schaufeln ein Grab in den Lüften
Da liegt man nicht eng
Er ruft stecht tiefer ins Erdreich ihr einen ihr andern singet und spielt
Er greift nach dem Eisen im Gurt er scwingts seine Augen sind blau
Stecht tiefer die Spaten ihr einen ihr andern spielt weiter zum Tanz auf

Schwarze Milch der Frühe wir trinken sie abends
Wir trinken sie mittags und morgens wir trinken sie nachts
Wir trinken und trinken
Ein Mann wohnt im Haus dein goldenes Haar margarete
Dein aschenes Haar Sulamith er spielt mit den Schlangen
Er ruft spielt süsser den Tod der Tod ist ein Meister aus Deutschland
Er ruft streicht dunkler die Geigen dann steigt ihr als Rauch in die Luft
Dann habt ihr ein Grab in den Wolken da liegt man nicht eng

Schwarze Milch der Frühe wir trinken sie abends
Wir trinken sie mittags und morgens wir trinken sie nachts
Wir trinken und trinken
Der Tod ist ein Meister aus Deutschland sein Auge ist blau
Er trifft dich mit bleierner Kugel er trifft dich genau
Ein Mann wohnt im Haus dein goldenes Haar Margarete
Er hetzt seine Rüden auf uns er schenkt uns ein Grab in der Luft
Er spielt mit den Schlangen und träumet der Tod ist ein Meister aus Deutschland

dein goldenes Haar Margarete

Todesfuge

Dal mattino alla sera latte nero noi beviamo
Noi beviamo sia a pranzo sia a colazione noi lo beviamo di notte
Noi beviamo e beviamo
Noi scaviamo una tomba fra i venti dove non si sta stretti
Un uomo abita in una casa gioca con i serpenti e scrive
Scrive quando fa buio in Germania i tuoi capelli dorati Margarete
egli scrive e esce dalla casa e brillano le stelle
egli fischia richiamando i suoi mastini
egli fischia ai suoi ebrei li lascia scavare una tomba nella terra
lui ci ordina adesso di suonare e danzare

Dal mattino alla sera latte nero noi beviamo
Noi beviamo sia a pranzo sia a colazione noi lo beviamo di notte
Noi beviamo e beviamo
Noi scaviamo una tomba fra i venti dove non si sta stretti
Un uomo abita in una casa gioca con i serpenti e scrive
I tuoi capelli di cenere noi scaviamo una tomba fra i venti
Dove non si sta stretti
Egli dice di affondare le pale nella ricca terra gli uni e gli altri cantano e suonano
Egli giocava con la pistola cinturone e lo muove i suoi occhi sono blu
Scava profondamente con la vanga gli uni e gli altri suonano e ballano

Dal mattino alla sera latte nero noi beviamo
Noi beviamo sia a pranzo sia a colazione noi lo beviamo di notte
Noi beviamo e beviamo
Un uomo abita in una casa i tuoi capelli dorati Margarete
I tuoi capelli color cenere egli gioca con la frusta
Egli dice suonate dolcemente la morte la morte è un maestro in Germania
Egli di suonare più scuro il violino poi salgono come fumo nell'aria
Poi voi avete una tomba nelle nuvole dove non si sta stretti sicuramente

Dal mattino alla sera latte nero noi beviamo
Noi beviamo sia a pranzo sia a colazione noi lo beviamo di notte
Noi beviamo e beviamo
La morte è un maestro in Germania i suoi occhi sono blu
Lui mi colpisce con una pallottola di piombo egli mi colpisce sicuramente
Un uomo abita in una casa i tuoi capelli dorati Margarete
Egli aizza i suoi mastini e ci regala una tomba nell'aria
Egli gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro in Germania

i tuoi capelli dorati Margarete

Im Titel der Sammlung Mohn und Gedächtnis ist ein scheinbarer Gegensatz enthalten:Der Mohn verhilft zum Vergessen, das Gedächtnis stellt dagegen die Ablehnung oder vielmehr die Unmöglichkeit des Vergessen dar. Das bekannteste Gedicht Celans, Todesfuge, steht in dieser Sammlung und stellt uns mit einer symbolreichen Sprache das Unmenschliche Grausen eines KZ und das Unüberwindliche Leid der Erinnerung dar.Während das Schuldgefühl das Gewissen der Erben der Verfolger quält, wird Celan vom Schuldgefühl des Überlebenden verfolgt.Wie schon der Titel des Sammlung, TodesFUGE, wurde Celan bei der formalen Gestaltung durch die polyphone kompositionsform der Fuge. Es gibt in diese Gestaltung ein Haupthema und ein Nebenthema einander gegenübergestellt und nach denau Regeln verflochten.Das Gedicht setzten mit der Klage der Juden: <Scwarze Milch der Frühe> ist ein sprachliches Bild. Die Juden sind dazu verdammt, diese Scharze Milch abends, mittags, morgens und nachts, das heisst ständig und immer zu trinken. Die Worte des KZ-Aufsehers lassen uns aber auch an die Krematorien denken, in deinen die Leichen der Getöteten verbrannt wurden (<dann steigt ihr als Rauch in die Luft>). Die "blauen Augen" des "Meisters aus Deutschland" evozieren hier genau so wie das goldblonde Haar und dre Name der fernen Geliebten zuvor, das Klischeebild vom deutschen Wesen und Aussehen. Es ist bekannt, dass in den KZ Exekutionen Stattfanden, bei denen ein Orchester von Häftlingen heitere Begleitmusik spielen musste (<er ruft spielt süsser den Tod>), wie ein Lied. Nel titolo della raccolta Papaveri e Memoria è contenuto un apparente contrasto: il papavero aiuta a dimenticare, la memoria si pone contro il rifiuto o piuttosto contro l'impossibilità di dimenticare. La più conosciuta poesia di Celan, la Todesfuge, è contenuta in questa raccolta e ci colloca con una lingua simbolica nei disumani orrori di un campo di concentramento e dell'invincibile canto della memoria.Il sentimento di colpa della coscienza degli eredi che tormenta gli inseguitori, diventa per Celan il sentimento di colpa che insegue i superstiti.Come è chiaro nel titolo della poesia, TodesFUGE, Celan vuole sostituire la costrizione formale con la forma compositiva della polifonia della Fuga. E' presente in questa configurazione un tema principale e un tema secondario, l'uno all'altro contrapposti e da ben precise regole sviluppati.La poesia inizia con il lamento degli Ebrei: <latte nero a colazione> è un immagine parlata. Gli Ebrei sono infatti dannati, questo latte nero la sera, la mattina, e la notte, ciò vuol dire che sono condannati e devono berlo sempre. Le parole delle sentinelle del campo ci lasciano ma anche ci fanno pensare ai crematori, in cui i corpi dei morti vengono bruciati (<poi salgono come fumo nell'aria>). Gli occhi blu del "Maestro della Germania" evocano qui perfettamente, così come i capelli biondi,dorati e il nome dell'amata lontana, il clichée della tipologia e dell'aspetto tedesco. E' importante che nei campi di esecuzione ci fosse un orchestra di prigionieri che doveva suonare una festosa musica di accompagnamento (<egli dice suonate dolcemente la morte>), come un canto.