I processi nucleari che si verificano in una stella sono stati individuati già dalla fine degli anni 30.
Essi formano 2 gruppi distinti: la sequenza protone-protone, per le stelle di massa minore di 1,5 masse solari ed essenzialmente il ciclo carbonio-azoto, o ciclo di Bethe per le altre.
- Sequenza protone-protone
Fasi successive della sequenza |
Tipo di reazione |
Velocità della reazione |
1. 2. 3. |
H1 + H1 D2 + b+ + n D2 + H1 He3 + g He3 + He3 He4 + 2H1 |
alcune decine di miliardi di anni alcuni secondi alcuni milioni di anni |
- Nella prima reazione due protoni (H1) si fondono in un nucleo di deuterio (D2), formato da 1 protone e da 1 neutrone, con emissione di un positrone b+ (destinato a convertirsi in energia elettromagnetica non appena incontra un elettrone) e di un neutrino n che invece abbandona definitivamente la stella.
Perché essa possa svolgersi, i 2 protoni carichi positivamente devono essere portati molto vicini luno allaltro a distanze tipiche dei processi nucleari (10-14m). E questo non è possibile se non si fornisce loro lenergia sufficiente a vincere lenorme repulsione elettrostatica conseguente. È per questo motivo che occorrono altissime temperature: soltanto in tali condizioni le energie cinetiche elevatissime dei protoni possono metterli nelle condizioni opportune di reagire.
Ma questo non è ancora sufficiente: durante i brevissimi istanti (10-21sec) in cui essa si verifica, occorre anche che un protone si trasformi in un neutrone. Poiché, come si intuisce abbastanza facilmente, possibilità del genere si presentano molto raramente, il tempo mediamente necessario al processo diventa molto grande (dellordine di decine di miliardi di anni ). Ma i protoni presenti nelle zone centrali caldissime delle stelle, nelle quali si verifica la catena protone-protone, sono tantissimi (si provi a stimarne il numero supponendo ad esempio che solo il10% della massa solare prenda parte alla reazione), in grado dunque di sostenere la reazione al tasso richiesto dalle condizioni generali della stella.- La seconda fase è estremamente probabile per il gran numero di protoni presenti nellambiente e per la grande reattività nucleare del deuterio. Ne risulta un nucleo dellisotopo leggero dellelio, lHe3, e una emissione di radiazione elettromagnetica altamente energetica sotto forma di raggi g.
- La terza fase ha luogo quando 2 nuclei di He3 vengono a trovarsi nelle condizioni di incontrarsi e di formare un nucleo di elio quattro (He4), rimettendo nellambiente 2 protoni in eccesso. Tali opportunità richiedono per ogni nucleo di He3 coinvolto alcuni milioni di anni.
Per calcolare la velocità complessiva delle reazioni occorre tener conto del contenuto percentuale di idrogeno e di elio presenti nelle zone interessate dalle reazioni, e più ancora dalla temperatura. Gli studiosi sono in grado di valutare accuratamente queste dipendenze, e ad esempio si può concludere che nellinterno del sole prende parte alla reazione protone-protone circa 1/7 dellintera massa.
La catena protone-protone non è in grado di sostenere il ritmo di irraggiamento delle stelle di massa appena più grande di quella solare. In queste stelle infatti, pur crescendo la temperatura centrale, e con essa la capacità di produrre energia, il tasso di tale produzione non è in grado di far fronte adeguatamente allaumento di luminosità, secondo la relazione massa-luminosità. La luminosità di una stella equivale circa alla sua massa elevata quasi alla quarta potenza.
- Ciclo del carbonio-azoto.
Fasi successive del ciclo |
Tipo di reazione |
Velocità della reazione |
1. 2. 3. 4. 5. 6. |
C12 + H1 N13 + g N13 C13 + b+ + n C13 + H1 N14 + g N14 + H1 O15 + g O15 N15 + b+ + n N15 + H1 C12 + He4 |
Decine di milioni di anni 7 minuti alcuni milioni di anni centinaia di milioni di anni 82 secondi migliaia di anni |
A partire dalla reazione di un nucleo di carbonio 12 con un protone, si formano in successive fasi del ciclo diversi nuclei, fino a quello dellazoto 15. Il ciclo si chiude in seguito alla reazione dellazoto 15 con un protone. Si ripristinano, infatti, le condizioni iniziali del carbonio 12, che viene ad assumere il ruolo di catalizzatore dellintero processo, mentre complessivamente 4 protoni vengono trasformati ancora una volta in un nucleo di elio.
La dipendenza dalla temperatura di queste due principali catene di reazioni nucleari è riportata in figura.
- Triplo processo a
Nei precedenti 2 processi, lenergia veniva prodotta dalla fusione di idrogeno in elio; nel triplo processo a la produzione di energia si associa invece alla fusione di elio in carbonio.
Esso consiste in questo. In una prima fase due nuclei di elio (2 particelle a) reagiscono dando vita ad un nucleo di berillio 8 (estremamente instabile). Successivamente prima che questi possa tornare a scindersi in 2 particelle a, la sua fusione con una terza particella a porta alla formazione di un nucleo di carbonio.
Dal momento che le particelle a hanno una carica doppia rispetto a quella del protone, si intuisce abbastanza facilmente che le condizioni fisiche per la fusione dellelio sono particolarmente severe. In effetti si valuta che tale "combustione" possa verificarsi solo in presenza di valori enormemente grandi di densità (106g/cm3) e di temperatura (108K). Ma condizioni di questo genere non si possono avere quando le stelle attraversano la fase di sequenza principale.
Il triplo processo a, perciò, riguarda una fase ad essa successiva, quando, per lassenza di opportune sorgenti nucleari, il nucleo della stella, ormai diventato completamente di He , riprende a contrarsi. In tal caso, infatti, per effetto dellauto compressione gravitazionale, e soltanto per le stelle che durante la fase di sequenza principale hanno una massa superiore a circa 3 volte quella del Sole, è possibile raggiungere i valori richiesti di temperatura e densità, tali da far fondere lelio e generare elementi più pesanti (carbonio, ossigeno, neon, magnesio).
Le temperature raggiungibili anche nelle stelle di grande massa sono tuttavia
insufficienti alla fusione che porta alla produzione di elementi più pesanti del ferro.
Si ritiene che questi si formino per cattura di neutroni combinata con decadimento dei
nuclidi radioattivi formati, dato che nelle reazioni di fusione che conducono al ferro si
formano, numerosi neutroni.
Il processo in questione interessa solo stelle di massa particolarmente elevata che
arrivate quasi al termine della loro esistenza, prima di "morire" come pulsar o
buchi neri si trasformano in novae o supernovae (così chiamate perché, dato il loro
particolare splendore, anticamente si credeva che si trattasse di stelle di nuova
formazione).