Filosofia dell’eterno ritorno e fase superomistica
3. Fase di Zarathustra
Solo un uomo superiore può resistere alla notizia della morte di Dio e al
conseguente crollo di tutte le certezze. Il Superuomo è colui che riesce a reggere
la morte di Dio, che sa vivere la vita con spirito dionisiaco, che sa far propria la
teoria dell’eterno ritorno, che si pone al di là del bene e del male. Il Superuomo è
dunque un essere a metà tra spirito forte e libero e uno avventuroso, più distruttivo
che costruttivo. Egli “dona virtù”; è gioioso ma conosce anche le verità più orribili,
di fronte alle quali non si nasconde. Il Superuomo deve essere fedele alla terra:
poiché Dio è morto, l’unica realtà possibile è la vita terrena. In Così parlò
Zarathustra (scritto tra il 1883 ed il 1885) Nietzsche illustra anche la teoria
dell’eterno ritorno (legata ad una concezione ciclica della storia) e la teoria della
volontà di potenza (quella cioè che permette al Superuomo di creare da sé nuovi
valori). La natura dei temi, lo stile aforistico e alcune vicissitudini legate alla
pubblicazione de La volontà di potenza e dell’ Epistolario hanno fatto sì che le
interpretazioni del pensiero di Nietzsche fossero le più disparate e controverse.
Così, di volta in volta, Nietzsche è stato visto come “l’antipositivista”,
“l’antidemocratico”, “l’artista aristocratico e decadente” e soprattutto come “profeta
del nazismo, della violenza militaristica e della superiorità della razza ariana”.